Savinio Alberto - 2011 - Tutta la vita by Savinio Alberto

Savinio Alberto - 2011 - Tutta la vita by Savinio Alberto

autore:Savinio Alberto
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: General, Short Stories (single author), Fiction
ISBN: 9788845973352
editore: Adelphi Edizioni spa
pubblicato: 2013-01-21T23:00:00+00:00


IL COMPAGNO DI VIAGGIO

Montai sul treno alla stazione di Massa: montai ultimo come il capitano della nave che affonda, e dopo che l'orda dei viaggiatori che aspettavano sul marciapiede accampati sulle valige e carichi di fagotti e di figli, ebbero finito di prendere d'assalto con urla selvagge il convoglio. Il treno era arrivato da Sarzana già strapieno e straboccante i finestrini di uomini scamiciati e grondanti sudore, i quali con grida inarticolate chiedevano aranciate, acqua minerale e altri liquidi dissetanti; poi si rimise in marcia faticosamente e alla confusione degli uomini si aggiunse il frastuono delle ruote sui binari, i tonfi regolari della vettura sui raccordi delle rotaie. I corridoi erano ingombri di valige accatastate e percorsi da viaggiatori ansiosi che camminavano di profilo, scavalcavano i loro compagni appollaiati sui propri bagagli, pestavano piedi, schiacciavano pance, si facevano largo alcuni con ostinazione muta e a simiglianza di arieti semoventi, altri ripetendo «permesso! permesso!» negli accenti di tutte le regioni d'Italia, e particolarmente delle meridionali. Che cercavano quei viaggiatori? Perché non trovavano pace? Perché sempre in giro per i corridoi? Perché sporti ogni poco fuori dei finestrini? Perché in corsa sempre da ritirata a ritirata tra i due capi estremi della vettura?... Gran malanno quest'agitazione dell'uomo, questo suo continuo moversi, fare, parlare; questo continuo obbedire ai propri bisogni; questo dare immediato ascolto ai propri impulsi; questo lasciarsi movere e guidare dall'istinto. E non solamente nei treni ma in tutti i luoghi pubblici e privati, nelle città e nelle campagne, nel mondo intero la vita sarebbe molto più sopportabile e meno stupida soprattutto e certamente meno plebea, se gli uomini si abituassero ad agitarsi meno, a starsene più tranquilli, ciascuno al proprio posto e a non moversi se non in caso d'imprescrittibile necessità.

Imprescrittibile...

Quanto darei per poter ricacciare nella penna questa parola e altre dello stesso conio che di tanto in tanto scappano fuori anche a me e assieme con «a prescindere», «inequivocabile», «precisazione» e altre voci della medesima foggia, compongono il linguaggio celluloidesco e parlofonico degl'industriali, degli uomini d'affari, dei commendatori.

La situazione di quel treno affollato, l'ingombro e gl'inciampi che i miei piedi incontravano in ogni dove mi suggerirono questa considerazione sul diverso numero di piedi tra uomo e uomo, ossia che il plebeo ha dieci piedi invece di due, l'uomo educato ha due soli piedi, l'uomo educatissimo non ha piedi.

Natura vincit hominem. In mezzo alla confusione e al frastuono, uomini e donne cavarono da entro valige e fagotti salumi di varia specie avvolti in carte unte, massicci cubi di frittata pezzati di erbe, formaggi fortemente odoranti che al pari del sale ammoniaco e della cipolla tiravano le lacrime dagli occhi, altre cibarie di natura indefinibile e cominciarono a nutrirsi. Gli uomini mangiavano con aria riconcentrata e cupa e con certa quale preoccupazione nello sguardo, quasi voraci nemici intorno insidiassero le loro cibarie e meditassero di rapirle; le donne con espressione di grande noia e talune pure con aria nauseata, quasi mangiassero materie ripugnanti. Gli uni e le altre deglutivano a fatica,



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