Shadowhunters: The Last Hours - 3. La catena di spine by Cassandra Clare

Shadowhunters: The Last Hours - 3. La catena di spine by Cassandra Clare

autore:Cassandra Clare [Clare, Cassandra]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-02-10T12:00:00+00:00


21

Sotto la luna del drago

Ricordi quando ci incamminammo

sotto la luna del drago,

e nel mezzo delle tinte infuocate della notte

finimmo dove avevano combattuto la battaglia ignota

e vedemmo tronchi anneriti dove era esplosa la furia,

un rovo nero sopra Ethandune?

G.K. CHESTERTON, La ballata del cavallo bianco

Cordelia vide dei demoni Mantide – sette, forse otto – che emettevano suoni striduli mentre saltavano la recinzione metallica del giardino al centro della piazza. Tenevano i loro seghettati arti anteriori raccolti contro il petto, benché Cordelia sapesse che avrebbero potuto estrarli con rapidità incredibile, squarciando come rasoi qualunque cosa trovassero sul loro cammino. Le loro teste avevano forma triangolare, con lunghe mandibole che scattavano da ambo le parti, e occhi assenti, bianchi e ovoidali.

James sfilò la pistola dalla cintura. Alzò il grilletto e prese la mira. «Cordelia, Jesse, Anna» chiamò a voce bassa e calma. «Raggiungete la casa. Ce ne occuperemo noi.»

Cordelia esitò. Aveva un po’ la sensazione che James stesse solo tentando di tenerla lontana dal combattimento. Era stata la sola, in armeria, a non prendere equipaggiamento. Sapeva di non poter correre quel rischio, di non poter rischiare di evocare Lilith, per quanto detestasse fuggire da una battaglia.

E Jesse, logicamente, pur essendo armato, non era stato addestrato. La cosa non parve infastidirlo, però. Lanciò un’occhiata a Lucie, che stava già agitando la sua ascia, prima di voltarsi e correre silenziosamente al fianco di Cordelia e Anna verso casa dei Lightwood.

Dapprima le finestre parvero tutte buie – ma una debole luce illuminava un fianco della casa, come un bagliore riflesso di chiaro di luna. Anna si irrigidì e fece cenno a Jesse e Cordelia di seguirla in silenzio.

Mentre scivolavano intorno alla casa, mantenendosi all’ombra delle mura, Cordelia sentì i suoni del combattimento che stava avvenendo in piazza. Metallo che strideva contro la pietra, grugniti e sibili, il pesante rumore di una lama che si scontrava con la pelle di un demone, il tutto scandito da bruschi colpi di pistola.

Girarono l’angolo. Erano arrivati sul retro della casa, quasi nei pressi della recinzione che divideva la proprietà dei Lightwood da quella confinante. C’era una finestra arcuata, lì, illuminata da un tenue bagliore; sotto quella luce, Cordelia poté vedere la furia ostile sul viso di Anna. Casa dei suoi genitori, il luogo in cui era cresciuta, era stata invasa.

I tre Shadowhunter si ammassarono accanto al bordo della finestra e sbirciarono all’interno. Era il salotto di Gabriel e Cecily; l’aspetto era quello di sempre, con coperte ripiegate in una cesta vicino al comodo divano e una lampada Tiffany che gettava una luce calda per la stanza.

Tatiana sedeva su una poltrona davanti al caminetto freddo, cullando Alexander tra le braccia. Muoveva le labbra. Lo stomaco di Cordelia si rivoltò: stava cantando per lui?

Alexander si agitava, ma debolmente; la presa con cui lo teneva bloccato Tatiana sembrava ferrea. Con una mano, la donna sollevò prima la giacca del suo minuscolo completo, poi la camicia; con l’altra… con l’altra, tenendo saldamente uno stilo, prese a disegnargli una runa sul petto nudo.

Cordelia represse un gemito di orrore.



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