Sherlock Holmes. Il tesoro del re dei veleni (Il Giallo Mondadori Sherlock) by Paul D. Gilbert

Sherlock Holmes. Il tesoro del re dei veleni (Il Giallo Mondadori Sherlock) by Paul D. Gilbert

autore:Paul D. Gilbert [Gilbert, Paul D.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-09-06T12:00:00+00:00


12

Il ritorno

Prima che potessi interrogarlo, Holmes propose di fumare un sigaro e bere un bicchiere di porto, e così ci ritrovammo in silenzio davanti a un focolare ancora freddo, perché lo avevamo appena rialimentato. Giunto a metà del sigaro, non seppi trattenermi.

— Holmes, non riesco a capire la noncuranza con cui ha accolto la fuga di uno degli assassini più pericolosi d’Europa! — esclamai.

Lui replicò con un sorriso compiaciuto. Fino a quel momento non aveva dato il minimo segno di voler dissipare i miei dubbi. — Immagino che, non appena si sarà fatto giorno, vorrà tornare al tetto coniugale — disse in tono rassegnato.

— È infatti questa la mia intenzione, comprensibile date le circostanze.

— Ma certo. Non ho quindi altra scelta che di porre fine questa sera stessa alle sue sofferenze — disse lui.

Inflisse quindi la pena del rogo al mezzo sigaro che aveva ancora fra le dita e rivolse la sua attenzione al caricamento e all’accensione della sua vecchia pipa di gesso.

— Come ben sa, Watson, dietro ogni cosa che dico, ogni cosa che faccio, c’è un motivo solido che risponde alla logica. Pertanto, quando affermo che mai ho avuto la minima intenzione di lasciare che il conte Dragos se ne andasse impunito, spero che lei prenda queste mie parole come verità assoluta.

— Non intendo dubitare che sia sempre stata la sua intenzione, ma mi sembra indiscutibile il fatto che Dragos ci sia sfuggito — ribattei pronto.

— Touché, Watson! Eppure, niente potrebbe essere più lontano dalla realtà. Provi a tornare indietro con la memoria alla stanza di Denbigh Grey, quando siamo stati momentaneamente lasciati soli da Lestrade, uomo energico ma di modesta intuizione.

— Me lo ricordo benissimo. È stato allora che, approfittando dell’assenza dell’ispettore, lei si è impossessato di alcune carte sparpagliate sulla scrivania di Grey.

— Quelle carte in apparente disordine costituivano la versione tradotta della pergamena, che lo sventurato storico aveva laboriosamente effettuato su nostro incarico. Ma forse nell’occasione le è sfuggito un altro fatto: ho portato via anche un certo numero di fogli bianchi con l’intestazione di Grey! — concluse Holmes con quella sua aria da trionfatore che riesce sempre a confondermi.

— Mi scuso in anticipo se le sembrerò più ottuso del normale, ma non arrivo a capire quale importanza possano mai avere dei fogli bianchi — obiettai sarcastico.

— Vedo bene che non capisce. Tuttavia, vedo che ha anche dimenticato che il conte Dragos non è l’unica persona al mondo a possedere una conoscenza approfondita delle componenti chimiche che costituiscono tossine e antitossine — dichiarò Holmes con un tono che pareva voler suggerire come, a quel punto, la logica conclusione fosse evidente.

Si chiuse quindi in un silenzio innaturale, in attesa del mio responso. Dopo un attimo di riflessione, seguito da un lampo di riconoscimento, mi sentii percorrere da un brivido gelido: avevo compreso la terribile portata delle azioni di Holmes. Ne rimasi talmente sconcertato che non riuscii a parlare. Per fortuna Holmes mi venne in soccorso.

— Grazie alla magnifica traduzione inglese effettuata da Grey, non ho avuto



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