Sherocco. Le rivoluzioni del desiderio. Saperi, linguaggi, corpi by AA.VV

autore:AA.VV. [AA.VV.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Psychology, Human Sexuality, Social Science, General
ISBN: 9788860449344
Google: LvoF0AEACAAJ
editore: Fandango
pubblicato: 2023-07-15T06:42:45+00:00

Esercizi di neutralizzazione della norma

L’urgenza contemporanea di una rivoluzione queer, transfemminista e intersezionale, trasformativa delle esistenze spesso difficili o infelici delle persone che, ponendosi fuori dallo schema normativo normalizzante, corrono il rischio di essere alterizzate, svantaggiate, emarginate, desocializzate, non segnala soltanto una vasta problematica d’ambito sociale e politico, ma rappresenta piuttosto, rispetto all’ordine costituito, l’elemento disturbante, la sua interna entropia che produce il disordine e il “perturbante”.

Sebbene sul versante socio-politico il disagio di moltǝ si manifesti con la complessità plateale e tangibile che avvertiamo costantemente nella quotidianità del presente con i suoi effetti discriminatori ed escludenti, il loro disallineamento dagli schemi consueti d’interpretazione del mondo mobilita anche questioni che appartengono alla dimensione concettuale, filosofica e teoretica, ed è con quella strumentazione che vogliamo provare a suggerire delle piste percorribili per affrontarle, facendo tesoro delle rivoluzioni concettuali innescate sia dalle metodologie critiche femministe e queer che dagli smascheramenti operati dal post-strutturalismo e dalla “decostruzione”. L’elaborazione teorica degli ultimi decenni, almeno dagli anni Cinquanta in poi in ambito di critica al colonialismo razzista e dagli anni Sessanta in poi sul versante femminista e antiautoritario, ha articolato questa “massa critica” dirompente che, infatti, ha investito proprio quei modelli, impregnati di pregiudizi metafisici e ideologici applicati con automatismo acritico, con i quali si è sempre preteso di ingabbiare le singolarità e le comunità fuori norma. Le filosofie e le epistemologie contemporanee non possono evitare di interrogarsi con radicalità sulle necessarie modificazioni di un approccio ai bisogni e ai desideri delle soggettività affatto o scarsamente accolte nel consesso comune, atto che chiama in causa, destrutturandole, categorie classiche del pensiero occidentale, inteso anche come paradigma epistemologico dominante di razionalità e orizzonte valoriale che ha colonizzato, spesso prevaricandole, tutte le culture e gli universi simbolici con cui è venuto in contatto.

Lo scarto tra normale e patologico si gioca tutto, in età moderna, su chi è incluso nello schema normato normalizzante e chi da esso viene ostracizzato, escluso e contestualmente spinto ai margini dello spazio sociale delimitato dalla norma stessa. Quello che le teorie critiche dagli anni Sessanta in poi intraprendono energicamente, in molteplici forme, è denunciare il carattere relativistico e storico-culturale delle categorie che standardizzano la norma, privandole completamente dell’aura iperuranica assolutizzante che le aveva circondate e che le rendeva sostanzialmente immuni a ogni possibile presa di distanza critica da esse. Michel Foucault, Jacques Lacan, Gilles Deleuze, Jacques Derrida, Frantz Fanon, tanto quanto Simone de Beauvoir, Carla Lonzi, Monique Wittig, Audre Lorde, Angela Davis imboccano la strada senza ritorno di una puntuale decostruzione analitica delle categorie con cui gli esseri umani erano stati fino ad allora incasellati dentro forme precostituite di riduzione della complessità e di normalizzazione standardizzata facendo di loro e dei loro corpi una massa informe di soggetti omologati e riduttivisticamente identificati sulla base della prossimità o, con conseguenze ben più gravi, della distanza dal solo modello accettabile socialmente, ideologicamente e politicamente: il maschio eterosessuale adulto bianco.

Da quell’equiparazione paradigmatica che, per quanto mera astrazione, ha svolto per secoli da parametro di misurazione dell’umanità, discendono

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