Siamo tutti greci by Giuseppe Zanetto

Siamo tutti greci by Giuseppe Zanetto

autore:Giuseppe Zanetto [Zanetto, Giuseppe]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858832738
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2018-05-08T22:00:00+00:00


Il futuro del passato

Il fratello di Saffo e il Palazzo di Ulisse

Se si chiede all’uomo comune di dire il nome di una scienza proiettata nel futuro, legata a una strumentazione innovativa, una risposta potrebbe essere l’astrofisica. Si pensa infatti ai potenti telescopi installati nei luoghi più remoti della terra; o alle stazioni satellitari lanciate nello spazio per catturare meglio le immagini provenienti dall’universo. A ben riflettere, però, gli astrofisici con i loro raffinati strumenti intercettano segnali luminosi emessi dalle stelle milioni di anni fa; sono quindi, in definitiva, archeologi. La loro è una scienza insieme vecchia e nuova. Applicando tecnologie avanzatissime, studiano un passato ormai remoto, e ne ricavano informazioni che servono a spiegare come è nato l’universo, e quindi anche quale sia il senso della nostra vita, oggi.

Un discorso molto simile vale per l’archeologia. I “nuovi” testi e i “nuovi” monumenti che la ricerca archeologica ci fa scoprire (grazie anche alle strumentazioni sempre più avanzate) sono frammenti di un passato molto lontano; ma ci mettono in condizione di capire meglio quel passato, e quindi anche il rapporto che lo lega al presente. È un punto fondamentale, credo. Lo studio dell’antichità non è un’attività “chiusa”: non si tratta di rivoltare, per l’ennesima volta, materiali mummificati. Si tratta, invece, di mettere a punto nuovi metodi per leggere un mondo che è sì vecchio (perché lontano nel tempo), ma si arricchisce di sempre nuovi dati, e dunque si rinnova.

Da qualche anno, grazie a un papiro (quindi grazie all’archeologia), possiamo leggere quasi per intero una “nuova” poesia di Saffo, dedicata al fratello Carasso. Il testo è nuovo per noi – di Saffo abbiamo solo pochi versi frammentari, che si sono salvati per caso –; è però, naturalmente, una poesia composta nell’isola di Lesbo (patria della poetessa) alla fine del VII secolo a.C.: dunque, una poesia vecchia.

Nel carme Saffo parla del fratello, che manca da casa da molto tempo. Carasso è in Egitto, dove è andato per vendere il vino prodotto nel­l’azienda di famiglia e acquistare articoli di lusso. In Egitto però si è innamorato di una donna affascinante, Rodopi: ha letteralmente perso la testa per lei, dimenticando tutto il resto. Il nuovo componimento ci dà di Saffo un’immagine molto diversa da quella tradizionale. La poetessa non è, in questi versi, una “maestra di scuola” alle prese con le sue allieve; è invece una “donna manager”, che in assenza del fratello maschio dirige la casa. Saffo spiega che il ritorno di Carasso, con la nave e il suo carico prezioso, è nelle mani degli dèi, e in particolare di Era (alla quale bisogna rivolgere preghiere); ma aggiunge che in famiglia c’è un altro figlio maschio, Larico. Larico deve decidersi a crescere; e a questo provvederà lei stessa, facendogli da guida.

Il carme è interessante anche perché, confermando i dati dell’archeologia, ci aiuta a ricostruire meglio la realtà della Lesbo arcaica. La ricerca archeologica già da qualche anno ha riportato alla luce, nella zona interna dell’isola, i resti di un grande santuario, dedicato alla triade lesbia composta da Zeus ed Era e dal loro figliolo Dioniso.



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