Sonno facile by Shawn Stevenson

Sonno facile by Shawn Stevenson

autore:Shawn Stevenson [Stevenson, Shawn]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Autoaiuto, Italiano, Salute
ISBN: 9788820096106
Amazon: B01MTCIU4B
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2017-01-29T23:00:00+00:00


La verità

Se vi concentrate sulle calorie, tanto vale che acquistiate subito qualche vestito di taglia più grande. La ricerca dimostra che il 70% del calo ponderale ottenuto limitando l’apporto calorico è dovuto a una perdita di tessuto muscolare. Come abbiamo detto nel Capitolo 11, i muscoli sono la nostra «macchina bruciagrassi» e se li riduciamo a causa di una dieta sconsiderata, indeboliamo il metabolismo e ci predisponiamo a ingrassare di nuovo nel lungo termine.

Purtroppo in genere si pensa a perdere peso, anziché grasso, mentre è quest’ultimo che va smaltito. Ed è tutta una questione di ormoni: dobbiamo sollecitare l’organismo a produrre quelli che utilizzano le riserve adipose come carburante. Tutto qui.

Come si fa? In primo luogo, bisogna capire che i grassi introdotti nel corpo vengono o bruciati o immagazzinati, non ci sono vie di mezzo. Se attiviamo gli ormoni che accumulano i grassi, è inutile contare le calorie. Il principale di questi ormoni è l’insulina. Forse la conoscete solo in relazione al diabete, ma è uno degli ormoni più importanti per la sopravvivenza (e può farci ingrassare, se non sappiamo come controllarla).

L’insulina reagisce soprattutto ai carboidrati, la categoria di nutrienti che comprende il pane, la pasta e le patate; i prodotti che contengono zucchero raffinato, come torte, dolci vari, succhi e bevande; e persino cibi più sani, come la frutta. Il corpo non fa differenza: se ingeriamo carboidrati, l’insulina si attiva. Certo, un’arancia è meglio di un sorbetto all’arancia, perché apporta anche vitamine e sali minerali, ma i carboidrati saranno trasformati in glucosio in entrambi i casi.

Per spingere il corpo a bruciare grassi occorre concentrarsi sugli altri due macronutrienti: le proteine e i lipidi. Uno studio apparso sul Journal of Nutrition dimostra come un maggiore apporto di alimenti proteici favorisca la perdita di peso e migliori i livelli di lipidi nel sangue, mentre in un altro esperimento, pubblicato sul New England Journal of Medicine, i ricercatori hanno suddiviso 132 persone (molte delle quali afflitte da sindrome metabolica o diabete mellito di tipo 2) in due gruppi, sottoponendoli rispettivamente a una dieta povera di carboidrati e a una povera di grassi per sei mesi. Il primo gruppo è dimagrito in media di 5,8 chili, il secondo di 1,9. I soggetti che hanno seguito la dieta povera di carboidrati e ricca di grassi hanno perso tre volte più peso degli altri!

Non si tratta necessariamente di limitare i carboidrati, ma di mantenere il corretto equilibrio fra tutti e tre i macronutrienti. È abbastanza semplice, no? Allora perché pochi lo fanno?

Quando seguivo le lezioni di scienze dell’alimentazione all’università, mi sentivo ripetere dai professori che per mantenere il peso forma e salvaguardare la salute bisogna diminuire l’apporto di grassi e aumentare quello di carboidrati. Proprio così, mi insegnavano a fare l’esatto opposto di ciò che funziona davvero.

Una considerazione: i miei docenti erano in sovrappeso, così come molti professionisti della salute con cui ho poi lavorato. Ripeto, in genere si tratta di persone preparate e intelligenti, alle quali sono però state impartite nozioni errate. E se una persona acquisisce una competenza sbagliata, eccelle nell’errore.



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