Storia confidenziale dell'editoria italiana by Gian Arturo Ferrari

autore:Gian Arturo Ferrari [Ferrari, Gian Arturo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Marsilio
pubblicato: 2022-10-26T09:34:36+00:00

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Manca l’aria.

Sto lì compresso tra gli editor che vanno per la propria strada e Leonardo che vuole essere il protagonista, lui in prima persona, del rinnovamento. Radicale nelle intenzioni e indefinito, vago, nei contenuti. C’è anche da dubitare che i libri, i soli libri, siano il vero centro dei suoi interessi e non li veda piuttosto come una leva, o come la pedana da cui spiccare il balzo verso il vertice dell’azienda. La presidenza, il seggio del grande nonno.

Per questo, forse, si muove un po’ disordinatamente in ogni direzione, spinge insieme verso l’alto, il troppo alto, e verso il basso, il troppo basso. Anche il nonno faceva così, si giustifica di fronte a se stesso e ai suoi fidi, ma del nonno non ha né la chiarezza mentale né l’istintivo opportunismo. La produzione tende così a divaricarsi, mentre la forza della Mondadori è sempre stata la salda occupazione del centro, dove si colloca il grosso del pubblico, il suo pubblico. Il quale, ad esempio, non può che rimanere sconcertato dalle incursioni leonardesche nella grafica dove, a volte e un po’ a caso, si fa promotore di soluzioni le più avveniristiche.

A me è riservato uno spazio ristretto anche se, bisogna riconoscere, variato e quindi non monotono. Devo risolvere le grane e fungere, all’occorrenza, da capro espiatorio. Posso, se voglio, intervenire sul publishing, un terreno che mi piace, in cui mi sto impratichendo e dove mi viene riconosciuta una certa autorevolezza. Mi è concessa qualche incursione nelle acquisizioni, dopo aver rispettato tutte le precedenze e stando ben attento a non pestare i piedi a nessuno, a quelli che mi stanno sopra come a quelli che mi stanno sotto. Un ruolo non solo da equilibrista, come nel caso di Sereni, ma anche da paraurti, da ammortizzatore, da cuscinetto.

Potrei accontentarmi, non c’è dubbio. Solo due anni prima stavo a Torino a combattere per saggi esoterici da duemila copie. Qui ho una bella divisa con nastrini e galloni, un compenso niente affatto disprezzabile, sono – almeno nominalmente – il numero due della principale casa editrice italiana. Potrei rassegnarmi a un futuro signorile e funzionariale, illuminato a tratti da qualche alzata d’ingegno. Potrei, senonché…

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