Storia culturale del Made in Italy by Carlo Marco Belfanti;

Storia culturale del Made in Italy by Carlo Marco Belfanti;

autore:Carlo Marco, Belfanti; [Belfanti, Carlo Marco]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Saggi
ISBN: 9788815353399
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2019-09-14T22:00:00+00:00


Tra i cambiamenti che connotarono il passaggio dall’epoca del Grand Tour alla stagione del viaggio in Italia vi fu anche il rinnovamento delle guide, che giocarono un ruolo decisivo nella codificazione dell’Italia come meta turistica. Il cambiamento di registro comunicativo rispetto ai resoconti di viaggio e alle guide utilizzate dai grand tourists cominciò con i testi che Mariana Starke pubblicò nei primi decenni del secolo XIX – Letters from Italy, Information and Directions for Travellers on the Continent of Europe e poi Travels on the Continent –, ottenendo un considerevole successo grazie al formato in volume unico e a un’organizzazione delle informazioni semplice e diretta che consentiva al lettore di distinguere con immediatezza le attrazioni più importanti da quelle meno significative. Queste innovazioni furono recepite e sviluppate dai due editori che lanciarono le guide per il turismo di massa, ossia John Murray con l’Handbook for Travellers on the Continent (1836) e Karl Baedeker con l’Handbuch für Reisende (1839): la copertina rossa, la struttura simile, la trattazione rigorosa e l’approccio didattico ne facevano due prodotti quasi uguali, tranne che per la lingua, almeno fino a quando le guide Baedeker non cominciarono a essere pubblicate anche in inglese. L’Italia fu presa in considerazione all’inizio degli anni Quaranta, dapprima con l’Handbook for Northern Italy del 1842 e l’Handbook for Central Italy and Rome del 1843, con numerose edizioni successive. La prima edizione tedesca della guida Baedeker uscì nel 1861 in tre volumi – dedicati rispettivamente all’Italia settentrionale, centrale e meridionale –, mentre tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento fu pubblicata la guida generale dell’Italia in tedesco, francese e inglese: versione sintetica a beneficio dei viaggiatori che avevano a disposizione solo poche settimane. Dal 1891 la guida Baedeker dell’Italia aveva superato in diffusione quella di Murray, monopolizzando il mercato fino al 1918. Essa conteneva percorsi e mappe e utilizzava caratteri diversi e simboli (asterischi) per differenziare l’importanza delle attrazioni e la natura delle sistemazioni, ma si distingueva dalla Murray per il carattere di sobrietà che attribuiva al viaggio, dispensando consigli su come evitare spese inutili, il che contribuì alla sua popolarità come prodotto a cui affidarsi per intraprendere un viaggio in Italia. Vale la pena di notare che gli aggiornamenti contenuti nelle numerose edizioni successive alla prima – sia per le guide Murray che per le guide Baedeker – riguardavano aspetti pratici, come i trasporti o gli alloggi, ma non fornivano se non limitate informazioni sulla situazione politica e sulla sua eventuale evoluzione. Le guide riproponevano in nuove forme lo stereotipo della rappresentazione dell’Italia come luogo di educazione estetica e di svago, la cui realtà sociale e politica doveva rimanere ai margini: un luogo sospeso nel tempo[33].

Un altro, ben più dirompente elemento di novità, oltre alle nuove guide di viaggio, cominciò ad affacciarsi nella seconda metà del secolo XIX, interagendo naturalmente con il fenomeno della diffusione delle guide stesse: gli esordi del turismo di massa. Convinto sostenitore dell’unificazione italiana, l’inglese Thomas Cook fu l’imprenditore del nascente settore turistico che offrì alla classe



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