Storia della medicina by Sherwin B. Nuland

Storia della medicina by Sherwin B. Nuland

autore:Sherwin B. Nuland
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
ISBN: 9788852080623
editore: Mondadori
pubblicato: 2017-05-08T22:00:00+00:00


Semmelweis pubblicò quindi un’ultima lettera aperta nel 1862 contenente dichiarazioni simili, questa volta indirizzata a tutti i professori di ostetricia. A questo punto se la prendeva con chiunque.

Durante tutto questo Sturm und Drang letterario, diventò sempre più chiaro a chi stava intorno a Semmelweis che la sua salute, almeno quella fisica, stava deteriorandosi. Pare che nel 1862, all’epoca dell’ultima lettera aperta, alternasse attacchi di depressione a periodi di eccitazione. Pur riuscendo a espletare i suoi compiti professionali, soffriva di disturbi di memoria e aveva manifestazioni di eccentricità. Alla fine, verso la metà del luglio 1865, non si poteva più negare l’evidenza: il professore di ostetricia dell’università di Pest era incontrollabilmente psicotico.

Maria Semmelweis cercò per due settimane di curare il marito a casa, ma alla fine vi rinunciò. Il 31 luglio, insieme a pochi altri, fece un lungo viaggio in treno alla volta di Vienna, dove il gentile Hebra aspettava il vecchio amico di un tempo alla stazione. All’arrivo, Semmelweis fu immediatamente affidato a un manicomio privato. Il giorno successivo, Frau Semmelweis andò a fargli visita, ma le fu negato il permesso e fu mandata via. Due settimane dopo, Semmelweis era morto. Nel giro di quarantott’ore fu effettuata l’autopsia e gli venne data una veloce sepoltura, perché il cadavere era stato portato dal manicomio all’obitorio del Policlinico di Vienna e poi direttamente al cimitero locale, lo Schmelz. Per i successivi venticinque anni, Ignac Semmelweis rimase in terra straniera a Vienna, straniero anche nella morte.

Per tradizione si dice, e lo dicono senza eccezione tutte le sue principali biografie, che all’autopsia si scoprì che Semmelweis era morto di quella stessa malattia che egli aveva combattuto nelle puerpere per tutta la sua vita professionale. Pare che una lacerazione subìta nell’esaminare una delle sue ultime pazienti fosse andata in cancrena, con una successiva massiccia infezione, per cui i dati emersi dall’autopsia di quelle innumerevoli puerpere morte erano esattamente gli stessi di quelli rilevati dal martirizzato Kolletschka. Questo non fa che conferire una paradossale e poetica simmetria alla tragica storia del genio della febbre puerperale. Purtroppo per la leggenda, questa famosa ferita, come tanti altri elementi essenziali della mitologia, sembra priva di fondamento. Ormai sono disponibili il rapporto originariamente stilato dagli austriaci e il rapporto sulla visita, le fotografie e i raggi X dei resti riesumati un secolo dopo, come pure altre più recenti rivelazioni. Ho esaminato con attenzione i dati patologici e li ho mostrati ad altri patologi. Da questi studi emergono forti prove a sostegno della tesi che Ignac Semmelweis, come tanti altri psicotici violenti di quel tempo, sarebbe stato sottoposto alle percosse del personale del manicomio che cercava di contenerlo subito dopo il ricovero e che sarebbe morto due settimane dopo per le ferite ricevute.

È chiaro che, gli ultimi anni, Semmelweis ha sofferto di una sindrome cerebrale organica progressiva. Basandosi sul materiale pubblicato e disponibile, Elias E. Manuelidis, direttore di Neuropatologia alla Yale School of Medicine, si dice certo che non ci siano sufficienti prove per parlare di sifilide, malattia costantemente diagnosticata dai biografi di Semmelweis.



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