Storia delle nostre paure alimentari by Alberto Grandi

Storia delle nostre paure alimentari by Alberto Grandi

autore:Alberto Grandi
La lingua: ita
Format: epub
editore: Aboca
pubblicato: 2023-06-10T00:00:00+00:00


Capitolo 9

NUOVI CIBI, SOLITE PAURE

Tre prodotti, tre culture, tre economie e un solo destino

L’unica sostanza psicoattiva universalmente ammessa dal punto di vista legale e che non subisce restrizioni all’uso e alla commercializzazione è la caffeina. Questo vale per i tre principali cibi che ne contengono nelle sue varie forme, quindi caffè, tè e cioccolata. Per tutti e tre questi prodotti l’attuale condizione di legalità e di accettazione, anche dal punto di vista medico, è stata tutt’altro che facile da raggiungere. In tutti i casi ci sono state diffidenze generalizzate, dicerie popolari e soprattutto strampalate teorie mediche.

Sono tre storie diverse, con geografie, economie e tempi molto differenti. A modo loro, ognuna racconta un pezzo dell’evoluzione della nostra civiltà alimentare, ma anche dello sviluppo della moderna medicina. Caffè, tè e cioccolata hanno creato timori che non erano sempre ingiustificati, ma al tempo stesso hanno scatenato delle mode e delle vere e proprie manie difficili da contenere. In alcuni casi i due fenomeni si sono alimentati a vicenda per cui le paure hanno incrementato l’attrazione o quantomeno la curiosità di una parte del pubblico.

A partire dai primi decenni del XX secolo, la caffeina è entrata a far parte non solo degli usi alimentari dell’Occidente, cosa che era già avvenuta nei tre secoli precedenti, ma anche dell’economia e della cultura dell’Europa e degli Stati Uniti, tanto da trasformare le piantagioni di caffè nella coltivazione più redditizia al mondo e al tempo stesso il tè nella bevanda più consumata a livello globale.225 Per quanto riguarda la cioccolata, che a livello quantitativo non è paragonabile nei consumi al tè o al caffè, la sua importanza e il suo apprezzamento sono tali da farne comunque il simbolo del benessere e del piacere per antonomasia. Per dirla con John Tullius: “Nove persone su dieci amano la cioccolata, la decima mente”.226

Ma come si diceva, questa universale passione e questa generale accettazione anche dal punto di vista medico, esclusi forse i dietologi, ha dovuto fare i conti con molti dubbi e molte resistenze. La regola generale per cui i cibi nuovi vengono sempre inizialmente guardati con sospetto non trova un riscontro automatico nel caso del caffè, del tè e della cioccolata, anzi, il consumo di questi prodotti divenne subito molto elevato, sempre per chi se li poteva permettere, ovviamente. Era piuttosto la scienza medica che manifestava evidenti perplessità sugli effetti che poteva avere il consumo di queste bevande sulla salute umana. Per non parlare degli effetti sull’anima, dei quali abbiamo già fatto cenno nel capitolo 3.

I dibattiti medici e teologici relativi al caffè e poi alla caffeina di fatto durarono da più di tre secoli e, se ci si pensa bene, non sono ancora sopiti del tutto. Nelle prossime pagine verranno ricostruiti alcuni di questi passaggi, con la consapevolezza di non poterne rendere conto in maniera esaustiva, per l’evidente vastità del tema che meriterebbe una trattazione a parte, come del resto hanno già fatto alcuni importanti autori, che verranno ampiamente citati.227

Trattandosi di prodotti nuovi e che conobbero un crescente successo



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