Storia di una libraia di Tokyo by Nanako Hanada

Storia di una libraia di Tokyo by Nanako Hanada

autore:Nanako Hanada [Hanada, Nanako]
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins Italia


5

CONSIGLIO NON RICHIESTO

(TRA LE ALTRE COSE)

Ovviamente, non tutti gli appuntamenti erano piacevoli. Non si poteva pretendere di capire ogni singola persona che si incontrava, dopotutto, e probabilmente la sintonia perfetta non esisteva.

Avevo un giorno libero, e visto che stavo andando a fare compere a Shinjuku, decisi di postare un annuncio. L’appuntamento era per il primo pomeriggio di un giorno lavorativo – un momento abbastanza scomodo per la maggioranza delle persone – e ricevetti una sola risposta, da parte di un ragazzo di nome Konno. Doveva essersi appena iscritto al sito, perché non aveva commenti di persone che lo avessero già incontrato. Il suo profilo recitava: Il mio hobby è la scrittura, e attualmente sto lavorando a un romanzo. Trovi le mie opere su Kindle. Avvertii una certa ansia, ma pensai che avremmo potuto parlare di libri, e così decisi di accettare.

Il tizio che si presentò al bar aveva lunghi capelli neri unti e indossava pantaloni della tuta e una vecchia felpa sgualcita.

«È u-un piacere poter parlare con una r-ragazza come te» ridacchiò.

Ooh, non mi era ancora capitato di conoscere qualcuno simile, pensai. Provai ad avviare una conversazione, ma lui rispondeva a voce così bassa che lo sentivo a malapena, riuscivo a intercettare solo quella risatina strana. Non sembrava intenzionato a proporre qualche argomento di sua iniziativa, ma quando accennai ai suoi ebook, tirò fuori l’iPad per mostrarmi una cosa che aveva scritto. Era un racconto di circa quattro pagine, e volendo provare a descriverne il genere lo definirei un miscuglio tra fantascienza e fiction storica – il Periodo Sengoku, nello specifico. Feci del mio meglio per leggerlo lì su due piedi, nella speranza che ci fornisse qualche spunto di conversazione, ma era senza capo né coda e non riuscii a capirci niente. Sullo store Kindle costava appena un centinaio di yen.

«Sta andando bene?» chiesi.

«No, per niente… Cosa potrei fare? Non è che per caso avresti qualche suggerimento per migliorarlo?» domandò Konno. Forse iniziava a sentirsi più a suo agio, perché finalmente parlava a voce abbastanza alta da poterla sentire.

«Uhm…» farfugliai. Per una volta, pur sentendomi in colpa, mi ritrovai a sperare che i trenta minuti passassero in fretta. A cercare il lato positivo, però, ritrovarmi in quella situazione mi fece notare che non mi ero sentita in quel modo con nessuno dei match avuti fino ad allora.

Un’altra fonte di grande frustrazione fu l’appuntamento in cui arrivai al bar concordato e trovai ad aspettarmi quattro persone. Il mio match era quello che si chiamava Yoshiki, ma a quanto pareva anche gli altri erano su PerfettiSconosciuti, ed era stato proprio il sito a farli entrare in contatto. Erano diventati grandi amici e si sentivano regolarmente, e quando Yoshiki aveva matchato con me, qualcuno aveva proposto che si aggregassero tutti. Yoshiki mi spiegò che poi contavano di andare a bere qualcosa insieme.

«Scusa per i ragazzi, Nanako! Ma sei famosissima e vogliono conoscerti tutti, vogliono tutti che gli consigli un libro.»

Era vero: grazie ai miglioramenti fatti al profilo e all’impegno che mettevo nel dare



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