Storia mondiale del lockdown by Gabriele Crescente

Storia mondiale del lockdown by Gabriele Crescente

autore:Gabriele Crescente [Crescente, Gabriele]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: i Robinson / Letture
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2022-10-15T00:00:00+00:00


5.1. Iran

Secondo alcune fonti i primi casi di polmonite atipica in Iran vengono individuati già alla fine del 2019. In un primo momento, però, le autorità ignorano gli allarmi provenienti dagli ospedali. Il 21 febbraio sono in programma le elezioni parlamentari, e il governo vuole evitare inconvenienti che potrebbero minare ulteriormente la stabilità della Repubblica Islamica. Il presidente moderato Hassan Rohani è impegnato fin dal 2013 in una dura lotta di potere con le forze armate e con il clero conservatore vicino alla guida suprema Ali Khamenei, la più alta autorità dello Stato. La posizione di Rohani è stata indebolita dal fallimento della strategia di distensione con l’Occidente e dalla crisi economica provocata dalle nuove sanzioni imposte dagli Stati Uniti nel 2018. A novembre del 2019 una rivolta provocata dall’aumento del prezzo del carburante è stata repressa a fatica, e nel gennaio successivo l’uccisione del generale Qasem Soleimani in un bombardamento statunitense e l’abbattimento di un aereo di linea colpito per errore dalle difese aeree iraniane durante un attacco di rappresaglia contro le truppe americane in Iraq hanno suscitato nuove proteste. La sopravvivenza stessa del regime islamico sembra in discussione, e il governo è ansioso di ristabilire un’apparenza di normalità. A causa delle sanzioni statunitensi, inoltre, la Cina è rimasta il principale partner commerciale dell’Iran, e le autorità iraniane non vogliono irritare Pechino vietando l’ingresso ai cittadini cinesi. Il 31 gennaio i collegamenti aerei diretti con la Cina vengono sospesi, ma gli spostamenti tra i due paesi continuano e i controlli sono minimi.

Le voci sulla diffusione dei contagi vengono smentite fino al 19 febbraio, quando le autorità annunciano che due persone decedute a Qom erano positive. Nella città santa il virus sembra ormai circolare in modo sostenuto, e diversi casi vengono identificati anche nella vicina capitale Teheran. Il governo ordina la chiusura delle scuole, rinvia gli eventi pubblici e chiede di evitare le aree colpite, ma Rohani chiarisce che non saranno prese misure drastiche come quelle adottate in Cina: nessuna città sarà isolata e non saranno imposte quarantene collettive. A causa dell’opposizione dei religiosi, le autorità rinunciano anche a chiudere il santuario di Fatima Masumeh a Qom, frequentato ogni giorno da migliaia di fedeli sciiti provenienti da tutto il paese.

Nonostante il basso numero di test, i casi giornalieri si contano ben presto a centinaia e il paese diventa il principale focolaio al di fuori dell’Asia, alimentando i timori di una diffusione globale dell’epidemia. Nella seconda settimana di marzo anche i decessi aumentano rapidamente. Molti parlamentari e funzionari di alto rango risultano positivi, rafforzando la sensazione che le autorità non siano in grado di affrontare l’emergenza. A preoccupare è soprattutto l’avvicinarsi delle festività del Nowruz, il Capodanno persiano, che cominciano il 20 marzo e sono tradizionalmente occasione di spostamenti di massa e contatti sociali.

Anche i vertici militari e religiosi cominciano a nutrire forti dubbi sulla strategia di Rohani. Il 12 marzo Khamenei decide di affidare la gestione dell’emergenza al capo delle forze armate Mohammad Bagheri, autorizzandolo a sopravanzare le decisioni del governo.



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