Sua Eccellenza perde un pezzo by Andrea Vitali

Sua Eccellenza perde un pezzo by Andrea Vitali

autore:Andrea Vitali [Vitali, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Garzanti
pubblicato: 2023-10-12T22:00:00+00:00


50.

Venturina Garbati sognò colombe, bianche colombe che volavano di qua e di là. Non solo: anche campane che suonavano, organi che con la loro musica irrompevano nel silenzio, scarpe, con evidenza nuove di pacca, che scricchiolavano e baci, smack!, e il sole in faccia e pure l’odore di sudore di certi abbracci. E chissà cos’altro ancora avrebbe colorato il sogno se il figlioletto non l’avesse svegliata per dirle che aveva mal di pancia. Potevano essere le tre o le quattro del mattino, non guardò l’ora. Quale che fosse era pur sempre buona per fargli presente che gliel’aveva detto, l’aveva avvisato il giorno prima che stava esagerando.

Quattro fette!

Quattro fette della colomba che Gualtiero Scaccola le aveva portato la mattina di Pasqua. Mica l’aveva acquistata alla pasticceria del Geco Pisillo, l’aveva fatta lui, aveva fatto notare, seguendo pari pari una ricetta.

«È la prima volta che provo, magari non è venuta perfetta», s’era giustificato.

Ma, inciampando nelle parole e tenendo gli occhi a terra, più che con le sue manine l’aveva fatta col cuore, aveva aggiunto arrossendo.

La Venturina aveva risposto con uno sbattere di palpebre, dolce farfallina!, e l’aveva invitato a entrare, un bicchierino di qualcosa glielo poteva offrire.

Il Gualtiero aveva detto no, era rimasto sulla soglia della porta di casa. Avrebbe accettato più che volentieri, ma lui e il Venerando dovevano riprendere subito il lavoro benché fosse Pasqua.

«Ci tocca infornare il pane che serve per il pranzo dei panettieri di domani», aveva spiegato. Dopodiché, finito il lavoro, visto che non erano fatti di ferro, avrebbero dovuto concedersi qualche oretta di sonno.

«Allora stasera magari», aveva proposto la Garbati.

Ancora no, aveva risposto lo Scaccola.

No perché, aveva spiegato senza dar tempo alla donna di chiedere, non voleva più aspettare per fare al fratello quel tal discorso di cui lei era informata, visto che ne era parte integrante. E aveva deciso che quella era la sera buona per mettere al corrente il Venerando che di lì a qualche mese, un annetto o quel che l’era, le cose sarebbero cambiate. Se l’era preparato il discorso neh!, bello liscio, sereno, tranquillo, perché al Venerando voleva bene, non intendeva fargli del male, e appunto per quello gli sarebbe piaciuto fargli capire quello che era successo a lui in quei giorni…

«Dentro qui e dentro qui», aveva detto il Gualtiero indicandosi prima il cuore e poi la testa.

…così magari avrebbe potuto cominciare a guardare alla vita che avevano fatto fino a quel momento con altri occhi, com’era successo a lui.

«Ci vediamo domani», aveva concluso il Gualtiero e la Venturina era salita in casa con la colomba della quale dopo pranzo il piccoletto s’era strafogato con ben quattro fette sotto gli occhi del nonno, che essendo privo di denti ne aveva consumata una piluccandola pian piano.

Forse c’era un po’ troppo lievito, aveva giudicato la Venturina. E infine, quando aveva visto che il figlio stava per allungare di nuovo le mani verso il dolce, l’aveva sequestrato e chiuso nella dispensa. A sera, nonostante le proteste del piccolo non aveva ceduto, la colomba era rimasta



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