Territori in lotta by Unknown

autore:Unknown
La lingua: eng
Format: epub
editore: Meltemi
pubblicato: 2023-04-14T12:46:46+00:00

Capitolo terzo

Conflitti ambientali, media e potere

Il principale spazio in cui si strutturano le rappresentazioni della protesta e in cui vengono veicolati i messaggi dei movimenti sociali è l’arena mediatica. L’arena mediatica può definirsi come il campo di battaglia nel quale più parti, con risorse simboliche, politiche ed economiche differenti, competono per “sponsorizzare” la propria interpretazione degli eventi nei media nonché “principale luogo di contestazione sul significato” (Gamson 2004, p.243). Pur essendo tale arena molto variegata, comprendendo al suo interno tv, radio, siti di controinformazione, social network, forum e altre piattaforme attraverso le quali gli attori comunicano (Rucht 2004b), per indagare l’interazione tra media e protesta questa ricerca si sofferma in particolare sul ruolo dei giornali nazionali (nello specifico di Repubblica per i motivi indicati nell’introduzione) che, nonostante la pluralità di mezzi di comunicazione, hanno ancora un ruolo privilegiato nel mediare tra movimenti sociali e opinione pubblica. La copertura mediatica e il tipo di narrazioni che provengono dai media mainstream influiscono notevolmente sulla percezione che l’opinione pubblica – intesa come l’insieme delle rappresentazioni o immagini che gli individui e i gruppi si formano in relazione alle questioni di natura politica e che ne orientano il comportamento (Capano et al. 2014) – matura della protesta e delle sue ragioni, influenzando in tal modo le chances di successo dei movimenti sociali. Quando si parla di movimenti territoriali, l’attenzione degli studiosi si è focalizzata in particolare sulla rappresentazione mediatica degli attivisti come NIMBY (Spina 2013, Mannarini e Roccato 2011, Chiaramonte e Sendali 2015). D’altra parte, però, sono rimaste nell’ombra altre dinamiche legate all’interazione media-protesta territoriale. Per questa ragione, questo capitolo si propone – sulla base dell’analisi di circa 400 articoli di giornale – di allargare lo sguardo e osservare da un lato le dinamiche che definiscono il livello di copertura mediatica delle proteste e dall’altro i dispositivi narrativi che normano la percezione pubblica di queste campagne locali, andando oltre la mera discussione intorno all’etichetta di NIMBY.

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