The Bourne Supremacy - Doppio inganno by Robert Ludlum

The Bourne Supremacy - Doppio inganno by Robert Ludlum

autore:Robert Ludlum [Ludlum, Robert]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Rizzoli
pubblicato: 2012-10-30T23:00:00+00:00


Capitolo ventunesimo

Il motoscafo procedeva a scossoni nell’oscurità e nella pioggia torrenziale; i due membri dell’equipaggio erano occupati a svuotarlo dall’acqua che entrava abbondantemente dalla paratia, mentre il capitano, un cino-portoghese dai capelli ormai tutti grigi, si avvicinava pian piano all’isola che si intravedeva nell’oscurità. Bourne e D’Anjou erano accanto al proprietario del motoscafo e quando il francese parlò, dovette alzare la voce per farsi sentire nella pioggia. "A che distanza siamo dalla spiaggia?"

"Circa duecento metri, dieci più dieci meno" gli rispose il capitano.

"Allora è il momento di fare le segnalazioni con la luce. Dove la trovo?"

"Nel cassetto, proprio dietro a lei. Lì, sulla destra. Altri settantacinque metri e mi fermo. Se andassi più avanti, probabilmente sbatterei contro gli scogli."

"Ma noi dobbiamo arrivare alla spiaggia!" gridò il francese. "Glielo avevo detto che era importantissimo!"

"Già, ma si era scordato di dirmi che avremmo trovato questo tempaccio, e soprattutto questi gorghi. Novanta metri, e potrete avvicinarvi con la scialuppa. Il motore è potente, e vi porterà fino a riva."

"Merde!" sbottò D’Anjou, aprendo il cassetto ed estraendone una torcia coperta da una fodera impermeabile. "Saremo a più di cento metri!"

“Be’, in ogni caso non avrei potuto avvicinarmi più di cinquanta metri dalla costa, questo ve lo avevo già detto!"

"E l’acqua è alta…"

"Se volete, possiamo tornare a Macao…"

"Già, così i poliziotti ci sparano addosso non appena ci vedono… Se non si paga al momento giusto, non si arriva a destinazione. Questo lo sai anche tu, no?"

"Cento metri, non di più."

Sebbene seccato, D’Anjou annuì e si portò la lampada all’altezza del petto; schiacciò per un attimo solo il pulsante che l’accendeva e un lampo blu illuminò la cabina del capitano. Qualche secondo dopo videro il segnale di risposta: un lampo blu che veniva dalla costa dell’isola, simile a quello che aveva fatto D’Anjou. "Vede, mon capitaine, se non fossimo venuti al nostro rendez-vous, questo vecchio chiattone sarebbe saltato in aria."

"Questo pomeriggio non aveva definito la mia barca ’vecchio chiattone’…" rispose cupo il capitano, manovrando furiosamente il timone.

"Si sbaglia, era ieri pomeriggio. Sono le una e mezzo di mattina, perciò è già un altro giorno. E poi, ora ho capito che ladri siete, tutti quanti." D’Anjou rimise la lampada nel cassetto e guardò Bourne, che a sua volta lo stava fissando. Entrambi stavano facendo ciò che avevano sempre fatto fin dai tempi di Medusa… controllavano l’equipaggiamento e i vestiti del compagno. Avevano messo i vestiti nelle borse di tela… pantaloni, maglioni e cuffie di plastica, tutti quanti rigorosamente neri; l’equipaggiamento, poi, consisteva molto semplicemente nella automatica di Jason e nella calibro 22 del francese, oltre a due coltelli nel loro fodero. Ma tutte le armi erano ben nascoste. "Si avvicini più che può" disse D’Anjou al capitano. "E si ricordi: niente soldi se non la troviamo ad aspettarci quando torniamo."

"Supponiamo che vi uccidano e vi derubino…" gridò il pilota, manovrando il timone. "In quel caso io sono fregato!"

"Sono commosso nel rilevare quanto si preoccupa della nostra incolumità" disse Bourne.

"Non abbia paura" rispose il francese, fissando il cino-portoghese.



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