Time Collapsed by Andrea Girolamo Gallo

Time Collapsed by Andrea Girolamo Gallo

autore:Andrea Girolamo Gallo [Andrea Girolamo Gallo]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2023-03-08T23:00:00+00:00


La rivelazione

Entro nella stanza successiva e mi ritrovo in un giardino. I latrati lontani dei cani si mischiano al frinire delle cicale. L’intenso odore di gelsomino nell’aria mi inebria. Davanti a me, un logoro portone in legno semichiuso. Entro in una vecchia casa che non conosco. Più mi intrufolo all’interno e più mi rendo conto che è grandissima. Si sviluppa apparentemente su un unico piano, con dozzine di stanze e un arredamento essenziale, di almeno un centinaio di anni fa. Nella cucina trovo solo padelle in alluminio e una grande caraffa sul tavolo.

Proseguo.

Rapito dalla curiosità e dalla frenesia finisco addosso a un grosso braciere in rame posto al centro di una grande sala ovale. Fortunatamente è spento. Lo guardo incuriosito e vado avanti. In una delle stanze, c’è un baule marrone che richiama la mia attenzione. Lo conosco, è il baule di mia nonna. Da piccolo mi divertivo a salirci sopra per poi scivolare pian piano facendo poco attrito con le gambe. Era a tutti gli effetti il mio mini scivolo personale. Passo la mano destra sulla superficie di legno scuro, a mo’ di carezza.

– Sapevo che saresti venuto – dice una voce femminile alle mie spalle.

Mi giro e trovo mia nonna. Ha un vestito di cotone a fiori, fresco di bucato, odora di pulito. I capelli argentati, uno sguardo puro e un sorriso accogliente. Nella mano destra regge un bicchiere di limonata.

Mi porge il bicchiere. Lo prendo e lo poso subito su di un tavolino per poterla abbracciare.

– Ciao nonna – la stringo forte e lei ricambia.

Si discosta, mi guarda con tenerezza e dice: – Devo dirti un po' di cose… sediamoci.

Ci accomodiamo l’uno di fronte all’altra su due vecchie sedie in legno scricchiolanti, che sembra possano andare in pezzi da un momento all’altro.

– Tranquillo, non finiremo con il sedere in terra – mi dice ridacchiando. – Non tutto è come sembra. Queste sedie sono quasi indistruttibili. Scricchiolano sotto il peso degli uomini e delle donne, ma resistono. È il loro modo per lamentarsi.

Rido di gusto, riconosco in lei l’ironia di sempre.

– Hai sofferto per il papà, lo so… ho cercato di sostenerti a distanza… ricordi il sogno nel quale ti ho parlato? – mi chiede teneramente.

– Certo, è stato bello sentirti vicina.

– Vorrei poter chiacchierare con te ma il tempo scorre veloce e devo dirti una cosa importante.

– Dimmi nonna.

– Ormai sei grande e non c’è bisogno di fare tanti giri di parole… tu sei un Lerici.

– Come, scusa?!

– Sei un Lerici. Alcuni di noi hanno cambiato cognome negli anni, ma ciò non cambia la tua discendenza.

– Non è possibile! Io non sono un Lerici, sono dei criminali, il peggio che possa esserci!

– Ti ricordi quando prima, a proposito delle sedie ti ho detto che non tutto è come sembra? – Il suo volto è serio, ma il tono è gentile. – I Lerici hanno una brutta nomea, è vero. E c’è stato un momento nella storia, nel quale si sono comportati in maniera vergognosa. Però, tante altre



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