Tutte le volte che ho pianto (2019) by Catena Fiorello

Tutte le volte che ho pianto (2019) by Catena Fiorello

autore:Catena Fiorello [Fiorello, Catena]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2019-02-22T23:00:00+00:00


13.

Alle diciassette e trenta, con mezz’ora di ritardo, Serenella si materializza davanti a me coi suoi boccoloni biondi. Se n’è messo di fondotinta sul viso. È sempre bella e vistosa, e non è cambiata per niente. Pensavo che la vita di mare l’avrebbe resa più essenziale, ma vedo che il miracolo non è accaduto. Occhi da gatto sovrastati da un ombretto blu elettrico, naso da bambola, piccolo e dritto, e labbra allargate da un matita sbavata verso gli angoli. I capelli non si muovono nemmeno quando agita la testa. E ha le unghie trattate con gel color fucsia. Al polso indossa una serie di braccialetti di metallo che a ogni suo movimento tintinnano come campane. Sembra la visione di una donna che sta per andare al mare, o a qualche party sulla spiaggia, e invece siamo in inverno anche se non c’è bisogno del cappotto. Io non lo indosso da anni. Qui basta uno spolverino. Semmai a febbraio ci sarà la solita settimana di gelo, ma finisce lì l’emergenza.

Serenella mi spiega che rimarrà da queste parti fino all’inizio dell’estate, e poi vorrà provare l’esperienza dei villaggi turistici.

Dapprima sono tentata di dirle che in questo caso dovrò rinunciare, ma in quattro e quattr’otto faccio due conti, e preferisco che sia lei a sostituire Sonia e non una ragazza qualunque da istruire daccapo. Per me sarebbe troppo faticoso. E non è da scartare l’evenienza che anche una new entry mi molli dopo

pochi giorni per stress da super lavoro. Lei, perlomeno, conosce già i meccanismi, tanto che potrebbe portare avanti l’attività persino da sola, e ha confidenza con gran parte dei clienti. Il mestiere lo ha appreso in ogni sua sfumatura. E ha la sua importanza anche il fatto che sia una persona gentile ed estroversa.

– Se vuoi puoi cominciare domani.

– Certo. Ci vediamo, allora!

– Ok, e grazie per essere venuta.

Ho il cellulare zeppo di messaggi di Leo. È appena arrivato a Roma. Si sente piuttosto stanco, ma sarà costretto a correre difilato in ufficio perché ha molto lavoro arretrato. I giornalisti cominciano a essere curiosi del suo nuovo progetto, vorrebbero sapere. Con l’ultimo film da lui prodotto hanno portato a casa tre David di Donatello. Ho cercato su Internet ed è venuto fuori che la sua casa di produzione ha all’attivo tredici film, di cui otto hanno partecipato a importanti concorsi anche all’estero. Niente male per uno che è ancora giovane. Non so perché, ma penso che con questo progetto farà strike. Non lo dico perché racconta in parte la storia di mia sorella e Valerio, e di conseguenza anche la mia, ma perché sono convinta che tutto ciò che rimane sospeso nella sfera dei sentimenti coinvolga l’umanità intera. Ognuno di noi ha alle spalle esperienze interrotte, rapporti rimasti in bilico su qualche filo di incomprensione, liti mai concluse. E di questi rapporti col tempo si sente il peso. Finché siamo giovani, il lavoro, la famiglia, gli amici, le ambizioni, ci distraggono dai nostri affanni. E poi di botto, un giorno, ci fermeremo allarmati da una strana inquietudine.



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