Tutti su questo treno sono sospetti by Benjamin Stevenson

autore:Benjamin Stevenson [Stevenson,Benjamin]
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2024-02-06T00:00:00+00:00

STELLE IN ASCESA

Oliver Wright, 19 agosto 2003, Edimburgo

Un anno dopo l’uscita della sua opera prima e bestseller planetario, Henry McTavish ritorna sulle scene, di nuovo con un delitto perfetto, un caso risolvibile soltanto dal suo brumoso detective scozzese.

Seguiva una recensione del secondo romanzo di McTavish, Nei guai fino al collo. L’incipit era lusinghiero, ma dopo il gancio di avvio il tono del recensore si faceva progressivamente più critico. Era evidente che il primo libro gli era piaciuto abbastanza da non stroncare il secondo, ma sembrava fosse l’unica remora all’istinto di farlo a brandelli. Il giudizio finale era che la seconda prova di McTavish era complessivamente deludente, e l’articolo terminava con una rapida recensione di altri due romanzi d’esordio, i cui autori sarebbero apparsi insieme a McTavish al Festival del Libro di Edimburgo...

Alzai lo sguardo su Brooke. “Stai scherzando?”

Per tutta risposta, batté il dito sull’articolo. Riabbassai lo sguardo. Infilata in una colonna, tra gli ultimi due paragrafi, c’era una fotografia, poco più grande di un francobollo. Ritraeva tre persone che brindavano in un bar. E io le conoscevo tutte e tre.

La didascalia recitava: Rimpatriata tra l’autore bestseller Henry McTavish e due promettenti esordienti, Lisa Fulton (a sinistra) e SF Majors (a destra), al Festival del Libro di Edimburgo.

Benché la foto fosse stata scattata in un pub mal illuminato – in senso stretto, perché secondo le mie ricerche il proprietario aveva cercato di incendiarlo per intascare l’assicurazione, fallendo miseramente nell’impresa –, i soggetti erano ben riconoscibili. Sedevano in un séparé, McTavish teneva un braccio sulle spalle di Lisa e SF Majors guardava dritto nell’obiettivo. Tutti e tre avevano davanti un boccale traboccante di birra e un sorriso radioso in volto. Non sembravano in posa per il fotografo: l’atmosfera era cameratesca, la stessa spontaneità degli scatti rubati che negli annuari scolastici mettono nostalgia per la giovinezza perduta.

Tutti e tre insieme allo stesso festival. Vent’anni prima. Di nuovo quella frase. E adesso, tutti e tre riuniti su un treno. Una coincidenza impossibile da ignorare.

“Perché mi hai mostrato questa foto?” chiesi a Brooke.

“Perché se il meglio che sei riuscito a escogitare sono un paio di teorie sul perché io sarei stata capace di uccidere, ho pensato che avresti trovato interessante scoprire chi aveva davvero un movente. Questa,” disse, battendo con forza un dito sulla pagina, “è stata scattata appena dopo l’uscita di Nei guai fino al collo, il secondo romanzo di Morbund, che fu un fiasco totale. E un anno prima della pubblicazione di...” Una pausa, per darmi il tempo di contribuire.

“Deragliamento,” eseguii io, obbediente. Il terzo romanzo della serie. Poco alla volta, cominciavo a capire. “Il libro citato da Majors alla prima tavola rotonda. Quello che, a sentire lei, era basato su un fatto realmente accaduto.”

“Esatto! E in passato lei ha sostenuto di aver accennato per la prima volta a quegli eventi...” Scandì ogni parola pugnalando col dito il sorriso radioso di Majors: “...a. questo. festival”.

Cercai di immaginare la scena. I boccali che tintinnano nei brindisi, i pettegolezzi sussurrati, la commiserazione per le pessime recensioni, la modestia per le vendite superiori alle aspettative.

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