Tutto quello che non si può dire by Kelly Rimmer

autore:Kelly Rimmer [Rimmer, Kelly]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788822776556
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2023-12-19T23:00:00+00:00

Dovevamo mantenere un orario rigido ora che Tomasz era in cantina. Usciva di casa poco prima che i miei genitori andassero a letto, portando con sé tutto il cibo che la mamma gli offriva, e tornava al mattino, di solito poco prima dell’alba. Quando arrivava a casa, lui o la mamma mi svegliavano e io passavo un po’ di tempo a parlare con lui in cantina. Mentre ero lì sotto, la mamma preparava la colazione e, poiché era lì per fare la guardia, lasciavamo il chiavistello aperto.

Anche con la luce proveniente dalle finestre del piano superiore, non mi abituai mai al buio della cantina. Ogni volta che scendevo la scala, mi veniva il voltastomaco per l’oscurità e l’odore di muffa e di polvere. Ci sedevamo sul letto di fortuna e Tomasz mi abbracciava per aiutarmi a superare il panico; poi ci allontanavamo l’uno dall’altra, colpevolmente, quando sentivamo la mamma avvicinarsi all’apertura.

In quelle settimane parlammo di tante cose. Ci confidammo l’agonia della separazione a cui eravamo sopravvissuti e sognammo il nostro futuro. Ora che non c’erano più segreti tra noi, Tomasz mi raccontò tutto del lavoro che stava facendo e delle sue paure per i suoi amici.

«Alcuni contadini lo fanno solo per i soldi, e vorrei che non fossimo così disperati da usare queste persone», mi disse. «L’uomo che ospita la famiglia di Saul mi rende davvero molto nervoso. Vogliamo trasferirli da quella casa il prima possibile, ma è così difficile trovare posti adatti».

«E gli altri che state aiutando?»

«Sono solo una manciata di persone, Alina. Non posso viaggiare lontano, perché devo andare a piedi ogni notte, quindi porto il cibo solo a coloro che si trovano nelle fattorie che posso raggiungere da qui. All’inizio non usavamo le fattorie vuote, perché pensavamo che i contadini fossero stati mandati via per fare posto ai coloni tedeschi, ma finora non è accaduto in questo distretto, e il rifugio era troppo bello per essere sprecato. È comunque sconcertante che i nazisti abbiano sgomberato le fattorie e non le abbiano usate».

«Forse i contadini si stanno trasferendo in città? Mi sono sempre chiesta se la vita in città sia più facile».

Tomasz fece una risata amara.

«Non da quello che ho visto a Varsavia. Neanche lontanamente».

Non avevo soluzioni né conoscenza, ma mi piaceva collaborare con lui nel sostenere il peso del problema.

Una volta la domenica era stato il giorno più bello della settimana per me, ma ora era quasi il peggiore. Avevamo deciso che era troppo pericoloso dire a Emilia o anche a Truda e Mateusz la verità su Tomasz. Meno persone conoscevano il nostro segreto, aveva detto papà con un sospiro, più possibilità avevamo di mantenerlo, ed era troppo chiedere a un bambino di otto anni di tenere per sé un segreto così grande.

Questo significava che Tomasz rimaneva nascosto in cantina sotto la sorella, mentre lei si sedeva al tavolo della sala da pranzo per chiacchierare con la sua nuova famiglia. Sapevo che per lui era molto difficile. Potevo vedere la tensione sul suo volto la domenica mattina prima del loro arrivo e il dolore rinfrancato la sera dopo la loro partenza.

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