Uccidi il male - 3021 by Davide Simon Mazzoli

autore:Davide Simon Mazzoli [Mazzoli, Davide Simon]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 2021-12-01T22:00:00+00:00

27

I

«Ma tu guarda se quello stronzo si è più degnato di chiamarmi!» ringhiò mentre faceva squillare il telefono di casa all’infinito. «E ora dove cazzo sei? Rispondi!»

Buttò il cellulare sul sedile a fianco, sopra la borsetta, e cambiò la marcia con irruenza, pigiando sull’acceleratore. Dopo la telefonata di mezzogiorno, Alexander non si era più fatto sentire e, nonostante Vera sapesse che la polizia era già operativa, il pensiero di Concetta le aveva martellato la testa senza darle un attimo di tregua. Il seminario in università era stato spostato al pomeriggio e lei si era ritrovata a dover attendere per tutta la mattina, a rodersi il fegato in un bar davanti all’ateneo, a bere caffè uno dietro l’altro. A metà mattina aveva un’acidità nello stomaco che avrebbe corroso una manciata di chiodi. Presa dallo sconforto, aveva avuto la pessima idea di chiamare David, con una gran voglia di sfogarsi, ma poi, a sentire la sua voce, aveva preferito non dirgli niente. Aveva scelto di fingere fosse tutto a posto, la storia di suo padre risolta e tutti felici e contenti. Lui era stato carino come sempre, le aveva chiesto di vederla per la pausa pranzo, ma lei era troppo tesa, per non dire terrorizzata, per affrontarlo di persona e temeva che, se si fossero incontrati, non sarebbe stata in grado di evitare di scoppiare in lacrime e vuotare il sacco. Cosa che voleva assolutamente evitare, visto quanto era successo solo il giorno prima con Alexander. Dunque l’aveva rimbalzato con una scusa, la prima che le era venuta in mente, ed era stata così improbabile e stonata da iniziare a stridere già nel momento stesso in cui gliela diceva. Lui non aveva controbattuto, ma, dal lungo silenzio che era seguito, Vera aveva capito che non se l’era bevuta. David tutto era fuorché uno stupido, e lei già immaginava che quella menzogna avrebbe potuto portare qualche ripercussione nel loro rapporto. Di sicuro sarebbe stata matrice di sospetti, una macchiolina scura sullo smalto bianco di un dente fino ad allora splendente, ma al momento poco gli importava perché aveva ben altro di cui preoccuparsi. La scomparsa di Concetta, ovviamente. Stava divenendo di ora in ora sempre più grave e il timore che si trattasse di un rapimento, per quanto assurda, era l’ipotesi che aveva iniziato ad avanzare strisciando sui gomiti fin nella sua testa. Un’onta nera, spessa e pesante come una mantella di catrame, l’aveva ormai convinta che dietro a tutto questo si celasse qualcosa di cui suo padre era bene a conoscenza. Gliela aveva visto in faccia quella mattina, quando aveva chiamato Salvatore. Gli aveva visto addosso un’ombra strana, qualcosa di colloso e invadente che aveva a che fare con la paura. Erano troppe le coincidenze e Vera aveva imparato a non credere mai al caso. Questa presa di coscienza le fece contrarre le dita sul volante tanto da farsi male. Drizzò la schiena sul sedile e alzò il mento come a voler prendere il controllo di un pensiero che galoppava troppo libero.

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