Umani artificiali by Mara Pometti

Umani artificiali by Mara Pometti

autore:Mara Pometti [Pometti, Mara]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788893575515
editore: Bibliografica
pubblicato: 2022-11-27T23:00:00+00:00


Una visione antropocentrica dell’AI

Come anticipato, la human-centered AI è una nuova branca dell’AI che ha lo scopo di focalizzare lo sviluppo e l’utilizzo dell’AI sull’uomo estendendo le pratiche e i metodi di user experience design con l’obiettivo di creare sistemi che amplificano, aumentano, facilitato e migliorano la vita degli uomini.30

Una delle definizioni di human-centered AI fornite in letteratura proviene da Mark Riedl, professore di Computing al Georgia Institute of Technology. In un articolo pubblicato nel 2019, Riedl ha definito31 la human-centered AI come una disciplina che, secondo le sue ricerche, si divide in due grandi filoni: il primo riguarda lo studio dei sistemi di AI che riescono a comprendere gli esseri umani e il contesto socioculturale in cui sono inseriti, mentre il secondo, una sorta di meta AI, è teso allo studio di algoritmi e modelli che aiutano gli esseri umani a comprendere l’AI. Sulla corrente di queste due indagini, la human-centered AI si è espansa nel corso degli ultimi anni e ha inglobato nei suoi metodi di ricerca altre pratiche incentrate sull’uomo oltre a quella della user experience, pratiche come ad esempio la formulazione e validazione di ipotesi e la conduzione di esperimenti derivati da assunzioni prodotte dall’osservazione dell’esperienza degli utenti, test di usabilità, design thinking ecc.

Proprio per l’utilizzo di queste pratiche, troppo spesso la human-centered AI viene fraintesa e ridotta meramente a un metodo affine alle discipline del design, del UX design o del design del prodotto, volto esclusivamente alla realizzazione di sistemi di AI che siano etici e responsabili. Tuttavia, una visione dell’AI incentrata sull’uomo dovrebbe riguardare molteplici aspetti della natura umana e non solo quelli che vedono l’uomo in qualità di utente di un prodotto o servizio. Come menzionato in precedenza, dobbiamo al contrario sviluppare una visione più ampia, che ci permetta di indagare la relazione tra AI e uomo su più livelli, una visione in cui la centralità dell’umano non rimanga un semplice attributo che contraddistingue una tipologia di AI, come accade con la denominazione di human centered AI, in cui AI rimane il soggetto e human-centered ne è attributo. Per usare un termine che a mio avviso porta con sé un concetto di più ampio respiro di quello di human-centered AI, dovremmo iniziare a sviluppare una visione antropocentrica, dove l’umano è la misura su cui si calibra la progettazione dell’AI.

Infatti, la human-centered AI, nonostante l’apparenza, tende ancora a un dominio dell’AI sull’uomo: si inizia a pensare all’AI in quanto tecnologia che serve all’utente, a risolvere i suoi problemi. L’AI è la protagonista della storia, il nostro super eroe, su cui i bisogni dell’uomo vengono modellati di riflesso. Per questa ragione, l’uomo non è davvero al centro dell’AI nella totalità e complessità del suo contenuto esperienziale, emozionale e razionale.

Per questa ragione abbiamo bisogno di avvicinarci all’AI partendo innanzitutto da una visione antropocentrica: solo guardando all’umano nella sua totalità potremo liberarci della limitata ricerca sull’AI che, nella maggior parte dei casi, si concentra sull’uomo da un punto di vista puramente esperienziale, cioè riguardante l’esperienza che un utente compie grazie al sistema di AI con cui interagisce e da cui ottiene un beneficio.



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