Un lampo nella notte by Laurie Breton

Un lampo nella notte by Laurie Breton

autore:Laurie Breton [Breton, Laurie]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Mira 276
pubblicato: 2013-05-05T00:00:00+00:00


11

Il mattino dopo alle otto Carolyn era già in ufficio, con gli occhi pesti per aver passato la notte quasi completamente in bianco. Trovò sulla scrivania l'articolo di Tommy Malone, con un biglietto di accompagnamento.

Mi dispiace di non averti vista. Ecco l'articolo. Se hai bisogno di chiarimenti o di apportare correzioni, puoi trovarmi in ufficio. Ho ancora qualche ora prima di andare in stampa. Tommy Malone.

Dopo aver preso un caffè al distributore, Carolyn si mise a leggere l'articolo e ne fu compiaciuta. Malone aveva scritto un bel pezzo, pensò. Aveva illustrato il suo lavoro con obiettività e l'aveva presentata in modo positivo, pur senza piaggeria. Inoltre non aveva mai distorto le sue dichiarazioni né manipolato i fatti. Partendo dal caso di cui Carolyn si stava occupando in quel momento, si era allargato a parlare di lei, delle sue missioni all'FBI e del suo operato, senza abbellire il racconto con particolari falsi solo per vendere il giornale.

Alzò gli occhi dal foglio quando sentì bussare alla porta. «Avanti!»

Sulla soglia apparve un ragazzo sulla ventina, con una macchina fotografica al collo. «Agente Monahan?»

«Sì?»

«Sono Rick Jonah del Tribune. Mi manda Malone per farle una foto da pubblicare con l'articolo.»

Carolyn lo guardò con diffidenza. «Aspetti un attimo, per favore» gli disse, prendendo il telefono per chiamare Tommy Malone.

«Salve!» la salutò il giornalista, effervescente come al solito. «Come ti è sembrato l'articolo?»

«Eccellente. Sei bravissimo, Malone.»

«Allora ho il tuo consenso per procedere alla pubblicazione?»

«Sì, ma non ti ho chiamato per questo. È appena arrivato un certo Rick Jonah che dice di essere stato mandato da te per farmi una foto. Volevo assicurarmi che fosse vero.»

«Sì, è il fotografo del Tribune. Quando posso, cerco sempre di aggiungere anche la foto della persona su cui baso il mio articolo, così i lettori si fanno un'idea più precisa del soggetto. So che un giornalista non dovrebbe dirlo, ma un'immagine vale più di mille parole.»

«È vero» concordò Carolyn, malinconica, pensando alle foto di sua sorella. Ringraziato Malone, lo salutò e si affidò al fotografo, che la fece mettere in posa dietro la scrivania e le fece qualche foto da varie angolazioni, mentre lei sopportava pazientemente, affettando un'aria seria e autorevole.

Alla fine Rick Jonah se ne andò e Carolyn raggiunse gli altri in sala riunioni. Conor era già arrivato, ed era intento a parlare fitto fitto con Greg Lassiter, seduto a un estremità del tavolo. Quando lei entrò, Conor alzò la testa e la guardò negli occhi. Nei pochi secondi in cui si fissarono, Carolyn sentì che tutte le sue funzioni corporee si erano arrestate. Poi lui tornò a rivolgersi a Lassiter e il cuore di Carolyn riprese a battere regolarmente.

La sua reazione la preoccupava non poco. Conor era riuscito a insinuarsi nella sua mente e ora lei non riusciva a scacciarlo di lì. Il caso dello strangolatore era già abbastanza complesso senza aggiungerci anche questa ulteriore complicazione. Carolyn avrebbe avuto una vita più facile se non avesse dovuto preoccuparsi di non pensare a Conor, alla sensazione delle sue dita abili che le massaggiavano il collo e le spalle.



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