Una piccante sorpresa (Italian Edition) by Pamela Boiocchi & Michela Piazza

Una piccante sorpresa (Italian Edition) by Pamela Boiocchi & Michela Piazza

autore:Pamela Boiocchi & Michela Piazza [Boiocchi, Pamela]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Michela Piazza & Pamela Boiocchi
pubblicato: 2018-06-03T16:00:00+00:00


CAPITOLO 11

Dios mio, come poteva avere quelle chiappe così sode e ben disegnate? Avrebbe dovuto essere illegale per un uomo possedere un simile sedere! La faceva pensare a cose sconce già di prima mattina. Dopotutto, però, se quella vacanza in Croazia doveva rappresentare una piacevole distrazione dalla vita piena di responsabilità e doveri che aveva a Milano, era intenzionata a godersela fino in fondo.

Le piaceva questa nuova se stessa. Non poté trattenersi – o forse decise di non provarci nemmeno - e, con un sonoro schiaffetto, colpì la pelle nuda del ragazzo.

“Mercy!” Il veterinario si voltò, fingendosi indignato.

Lei scoppiò a ridere: “Mi sono solo vendicata. Era troppo invitante.”

“Vuoi giocare?” Izrael l’attirò vicina, sedendosi e trascinandola sulle sue ginocchia per iniziare a tormentarla e a farle il solletico. Non ci volle molto prima che la t-shirt di lei si sollevasse e rendesse evidente il fatto che sotto non portava nulla.

Lo sguardo del ragazzo si fece attento, penetrante.

“Hai portato qualcosa di meglio dei pancakes per colazione, vedo.” commentò compiaciuto, e infilò una mano tra le sue cosce.

I sensi di Mercedes si ridestarono immediatamente, sollecitati dal tocco leggero di quelle dita esperte. Trattenne il respiro: aveva trovato subito il suo punto più sensibile... Sembrava la conoscesse da anni.

Insomma, in effetti la conosceva sin da quando erano bambini, ma non certo in senso biblico! Quella sintonia tra loro, così spiccata, così naturale, la metteva un po' in allarme.

“Izrael, sto mangiando!” Era un rimprovero, però la risata nella sua voce era così inequivocabile da equivalere a un permesso esplicito a continuare.

Le mani del ragazzo la carezzarono lente, premurose: “Anche io mi sto gustando la colazione, in effetti...”

Spudorata, Mercedes si sfilò la t-shirt dalla testa. Il luccichio di approvazione che scorse nei caldi occhi di lui la fece tremare. Lo vide chinare la testa verso il suo seno, sfiorarne con la lingua la punta, che si fece subito turgida.

Per gran parte della sua adolescenza, Mercedes aveva detestato le sue tette: le trovava grandi e volgari, impossibili da celare o mimetizzare sotto i larghi maglioni in cui si imbacuccava. Poi, al primo anno di Università, un suo compagno le aveva rivelato una verità universale: per i maschi, non esistono tette troppo grosse. E così Mercy era venuta a patti con il proprio corpo e aveva iniziato a indossare scollature.

E non solo, aveva capito che ciò che contava era stare bene con se stessa: se sotto a un abito si sentiva meglio senza reggiseno, non lo indossava. La biancheria intima aveva iniziato a essere per lei un vezzo e non una costrizione.

Izrael intinse il dito nello sciroppo d'acero e lo fece gocciolare su uno dei capezzoli di Mercedes, riprendendo immediatamente dopo a succhiarlo avidamente.

Oh, sì… Non pareva affatto dispiaciuto che i suoi seni avessero dimensioni ragguardevoli.

La ragazza si beò per qualche istante della miriade di sensazioni stupende che la inebriavano: le labbra non smettevano di stuzzicarla, mentre le dita acceleravano il ritmo più in basso, tra le pieghe della sua femminilità. Era così perfetto da togliere il fiato.

E



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