Una storia spezzata. Cile 1970-1973 by Andrea Mulas

autore:Andrea Mulas [Mulas, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Nova Delphi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Uno Stato democratico e sovrano. La mia proposta ai cileni

Sin dal suo primo discorso al Congresso (21 maggio 1971) il presidente Allende aveva ribadito che “in un momento opportuno, sottometteremo alla volontà sovrana del popolo la necessità di sostituire l’attuale Costituzione di stampo liberale con una Costituzione di orientamento socialista”. Presentò, per la prima volta, le linee generali del progetto costituzionale ai dirigenti dei partiti della Unidad popular il 5 settembre 1972.78 Proprio in occasione del secondo anniversario della vittoria elettorale, in un discorso pubblico, propose la “necessità di sostituire le istituzioni dello Stato e del regime giuridico-istituzionale” all’interno di una nuova Costituzione che, specificò, non poteva essere “né una Costituzione borghese, né una Costituzione socialista”, ma una “Costituzione che apra il cammino verso il socialismo, che consacri i diritti e che permetta che i lavoratori governino questo paese”. In questa Carta Fondamentale – incalzò – si sarebbero dovuti introdurre due aspetti essenziali per il popolo cileno: “Dare più libertà. Ampliare le libertà e i diritti, incorporando la Carta Fondamentale della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite. Garantire il pluralismo sociale, politico e culturale”.79

In effetti, questa indicazione venne recepita nella bozza di progetto costituzionale, che contemplava l’arricchimento e il rafforzamento di quei diritti che la “coscienza mondiale” aveva segnalato, per esempio, nella Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948. Si trattava del primo passo per avviare un ampio dibattito politico e popolare che sarebbe culminato nel Congresso nazionale, e probabilmente con un plebiscito entro la scadenza del mandato presidenziale nel 1976 (come prevedeva l’art. 109 della Costituzione).

Il testo (incompleto) Un Estado democrático y soberano. Mi propuesta a los cileno venne pubblicato postumo perché introvabile per due decenni.

Il progetto di riforma costituzionale era composto di dodici sezioni. Il giurista Eduardo Novoa Monreal redasse quelle riguardanti i “Deberes y derechos de los ciudadanos”, “Constitución y legalidad” e “Garantías sociales y económicas”; Jorge Tapia, “Estado, Gobierno y Soberanía”, “Nacionalidad y Ciudadanía” e “Administración de Justicia”; Sergio Insunza, “Partidos políticos y pluralismo”; Luis Maira, “Delimitación de las áreas económicas” e “Sistema tributario y financiero”; Waldo Fortín, “Garantías políticas e individuales” e “Fuerzas Armadas”; Ivan Auger, “Administración territorial” e “Sistema de planificación”.

Art. 1 - Stato, Governo e Sovranità: “La Repubblica del Cile è uno Stato unitario, di Governo democratico e popolare che si basa sulla forza creatrice dei lavoratori. Integra la comunità latinoamericana e partecipa alla comunità universale come paese libero, sovrano ed economicamente indipendente [...]. Tutto il potere risiede nel popolo, che lo esercita partecipando alle forme di autogoverno popolare che stabilisce la Costituzione, o delegando il suo esercizio alle autorità che essa indica”.

Per quanto riguarda i Principi generali esposti nei “Deberes y Derechos”, si specificava che “Ogni dichiarazione dei diritti è incompleta in questo momento della vita nazionale, se non viene integrata con una dichiarazione dei doveri dell’uomo, capace di assicurare la vita sociale sotto il segno della fraternità e solidarietà tra gli uomini, come via necessaria per una graduale edificazione del socialismo”.

Sulla partecipazione del popolo al potere

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