Una vita di corsa: Sogni, pensieri e sfide di un runner qualunque (Italian Edition) by Ermanno Tamburrano

Una vita di corsa: Sogni, pensieri e sfide di un runner qualunque (Italian Edition) by Ermanno Tamburrano

autore:Ermanno Tamburrano [Tamburrano, Ermanno]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9781980832744
Amazon: 1980832749
editore: Independently published
pubblicato: 2018-04-14T00:00:00+00:00


Marco continuava a sgusciare come un acrobata fra gli equilibri sempre più instabili del suo rapporto di coppia, e intanto, aumentava quella dannata voglia di gareggiare e farsi notare. Fino a giugno aveva collezionato in sette partecipazioni tre secondi posti, un terzo posto e ben tre vittorie in manifestazioni prestigiose e storiche come la Corri Porto Recanati, la StraMacerata e la Mezza Maratona del Conero col record della manifestazione in 1 ora e 10 minuti.

Il suo entusiasmo, come quello della sua squadra, era alle stelle; stava vivendo delle sensazioni incredibili, si sentiva al centro del mondo con tutte quelle attenzioni. Mai nessuno aveva raggiunto tali risultati in quella società. La sua. Tutti erano fieri di quel ragazzo arrivato dalla Puglia e lui si sentiva gratificato e a suo agio in quel ruolo che nel suo Gargano, forse per via del talento di Francesco o del caratteraccio di Walter, non era mai riuscito a provare.

L’atteggiamento di Martina, invece, era inversamente proporzionale alle vittorie su strada: tanto più Marco raggiungeva traguardi sportivi, tanto più la rabbia della ragazza cresceva e, con essa, anche la sua pancia. Ormai, era all’ottavo mese. Mancavano una manciata di giorni, poco più di quattro settimane al parto e la giovane donna non sapeva più distinguere l’ansia dalla gioia, lo stress dall’emozione.

Non c’era da biasimarla, certo, se spesso si lanciava contro Marco perché, oltre a essere cambiata nelle forme e nelle preoccupazioni, Martina continuava a studiare, andando avanti con l’università.

“Era questo il mio obiettivo qui ad Ancona, non sfornare figli”, si ripeteva dura quando metteva la testa sui libri. Il tirocinio le era stato posticipato per via della maternità, ma gli esami necessitavano comunque di impegno e studio. Alla fine era un marasma, ma per fortuna stava recuperando, e da poco, con un po’ di sorpresa, era riuscita a prendere un ventotto in quel mattone di Farmacologia.

Marco, dal suo canto, sentiva la coscienza smuoversi riguardo a quei libri che lo fissavano continuamente dalla scrivania impolverata, ma bastava correre e stancarsi a perdifiato per abbassare i livelli di rimorso a soglie tollerabili.

“Allora campione, cosa mi racconti?” si pronunciò Antonello avvicinandosi durante una calda mattina d’estate. “Sei sempre qui al campo ultimamente, anche quando non ti alleni. Ma l’università come procede?”

Marco si accorse di essere come perseguitato dalle persone a lui vicine nell’attenzione verso responsabilità che non sapeva o non voleva prendersi.

“Presidente! In verità l’università non va molto bene”, confessò a testa bassa “anzi, non va per niente bene!”

“Come mai? Non vorrei che la corsa assorbisse tutte le tue energie... ricorda che è un divertimento e null’altro. Non te ne darà pane questo sport!”

“Lo so, purtroppo, ne sono consapevole”, rispose Marco sinceramente preoccupato. “Però la corsa è ciò che mi dà la forza di andare avanti. Non ti nascondo che sto vivendo un periodo particolare. Tra un mesetto sarò padre, e sia io sia la mia ragazza siamo studenti e nel nostro futuro vedo difficile crescere questo bambino senza un lavoro. Le nostre famiglie ci sono vicine ma mi pesa tantissimo gravare sulle loro spalle”.



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