Una volta ero soldato by Claude AnShin Thomas

Una volta ero soldato by Claude AnShin Thomas

autore:Claude AnShin Thomas [Thomas, Claude AnShin]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Il Saggiatore
pubblicato: 2023-07-24T22:00:00+00:00


5. Camminare per camminare

Nel dicembre 1994 ho intrapreso un pellegrinaggio lungo oltre ottomila chilometri da Auschwitz, in Polonia, fino al Vietnam. Il gruppo a volte era ridotto, fino a un minimo di ventisei persone, altre volte grandissimo, come in Cambogia dov’eravamo un migliaio. Abbiamo attraversato a piedi ventuno paesi, passando in zone di sofferenza passata o presente, di guerra passata o presente.

All’inizio mi ero messo in cammino perché mi incuriosiva e mi interessava la pratica del pellegrinaggio e perché sentivo d’istinto che era proprio in quella modalità che avrei voluto ritornare in Vietnam. Volevo anche guardarmi intorno, volevo mettere alla prova la mia comprensione delle cose, entrare in contatto con le condizioni di vita della comunità umana più vasta. Camminando, poi, ho scoperto che il pellegrinaggio mi aiutava a entrare in contatto con la mia sofferenza personale. Alla fine ho portato a termine quel cammino per rendere testimonianza, che è uno degli scopi principali dello Zen Peacemaker Order, l’«Ordine zen dei costruttori di pace» del quale sono membro a vita.

Lo Zen Peacemaker Order è un progetto avviato da Bernie Glassman insieme ad altri per formare una rete di praticanti zen impegnati nel sociale. I membri dell’ordine si sostengono a vicenda e si scambiano idee, tecniche e contatti, nell’intento di stabilire una relazione più stretta di interconnessione tra i vari elementi del mondo dell’azione sociale. È un’iniziativa relativamente recente, comunque, e tanto la configurazione dell’ordine quanto la percezione che ne hanno i suoi membri sono ancora in evoluzione continua.

Quel pellegrinaggio, che prese il nome di «Pellegrinaggio per la pace e la vita», era il primo che facevo in vita mia; da allora sono andato spesso in zone in cui è in corso una qualche guerra. Passo anche regolarmente del tempo sulla strada vivendo da senzatetto, in contatto con le condizioni dei senza diritti, degli emarginati, insieme a persone in evidente stato di sofferenza. Passare del tempo nelle strade con i senzatetto mi riporta di continuo al punto essenziale nel quale comincio a identificare con più chiarezza le radici della sofferenza, le radici della violenza, le radici della guerra; questo mi mette in grado di capire quanto sia assolutamente necessario illuminare la nostra sofferenza personale della luce dell’attenzione.

Nel 1995, durante l’ordinazione trasmessami da Bernie Glassman, ho preso anche i voti da mendicante. Un mendicante è una persona che non ha alcuna proprietà, che non vive in un monastero o risiede stabilmente in un dato posto e che non ha un lavoro che gli rende denaro. Quei voti sono un impegno a quella vera e propria pratica spirituale che è vivere da viandante, da monaco itinerante.

Decisi di prendere i voti da monaco mendicante prima di tutto perché volevo vivere più direttamente come aveva vissuto il Buddha, per quanto possibile. Inoltre, vedendo bene in che direzione si stessero evolvendo gli ordini buddhisti zen negli Stati Uniti, desideravo evocare le tradizioni più antiche di chi aveva imboccato questa via spirituale prima di me e volevo vivere il mio impegno in una maniera che fosse più visibile.



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