Un'Agenda per le città by Walter Vitali

Un'Agenda per le città by Walter Vitali

autore:Walter, Vitali [Vitali, Walter]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Politica, Percorsi
ISBN: 9788815319920
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2014-10-14T22:00:00+00:00


Con il contributo di Giorgio Fiorillo, Fioretta Gualdi, Donato Nigro, Gianfranco Parenti, Marco Spinedi, Paolo Serra e Walter Vitali. Oreste Andrisano, Barbara Masini e Paolo Toppan sono gli autori del paragrafo 9 sull’infomobilità.

1. Le tendenze della mobilità

Negli ultimi cinquanta o sessanta anni sono avvenuti cambiamenti molto rilevanti in tutto il mondo che hanno avuto ripercussioni enormi sulla mobilità delle persone e delle cose, sia in termini quantitativi che qualitativi. È aumentata notevolmente la lunghezza media degli spostamenti ed è radicalmente cambiato il modo di compierli.

Alcune cifre possono dare un’idea dell’entità di questa trasformazione, e delle caratteristiche salienti che hanno provocato l’esplodere della mobilità su mezzo privato, trasformando il diritto alla mobilità da scelta individuale a problema collettivo.

In tutto il mondo industrializzato la mobilità con mezzi motorizzati individuali, a partire dalle automobili, è cresciuta a ritmi vertiginosi per molti anni, non solo amplificandone gli effetti negativi e le esternalità, ma peggiorando anche notevolmente le condizioni in cui si effettuano gli spostamenti. Il tasso di motorizzazione in Italia è passato da circa 501 autovetture ogni mille abitanti nel 1991 a circa 610 nel 2011 con 36 milioni di auto circolanti e quasi 4 milioni di ciclomotori. È uno dei tassi più alti del mondo ed è il secondo nell’Ue27 dopo il Lussemburgo, con un incremento medio annuo pari all’1% [Istat 2013, 77].

In base ad elaborazioni effettuate sul Conto nazionale delle infrastrutture e dei trasporti per il 2011-2012 e sui precedenti [Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti 2013], negli ultimi cinquant’anni in Italia la mobilità delle persone su automobile è aumentata molto di più che negli altri paesi dell’Unione europea. In termini di passeggeri/km, la mobilità complessiva dal 1960 al 2008 è infatti aumentata complessivamente di circa il 700% e quella in automobile del 1.100%.

Nel 1960 si percorrevano in media 2.500 km all’anno, che oggi sono diventati oltre 15.000 km all’anno di cui l’80% avviene in automobile.

Più recentemente si è assistito ad un rallentamento degli spostamenti nei paesi occidentali a causa della crisi economica. In Italia, ad esempio, nel 2012 il numero di spostamenti complessivi nei giorni medi feriali si è ulteriormente ridotto dell’8,5% rispetto al 2011, dopo aver registrato in quell’anno una riduzione del 14% rispetto al 2010 [Isfort et al. 2013].

L’aumento nella domanda di mobilità negli ultimi cinquant’anni ha generato un impatto rilevante sull’organizzazione delle infrastrutture per il trasporto, sull’assetto del territorio e sul funzionamento delle città. Con lo sviluppo della mobilità motorizzata si è ampliato negli anni il concetto di vicinanza provocando cambiamenti nel modo di usare il territorio e favorendo una progressiva dispersione degli insediamenti e delle attività.

I problemi connessi all’uso intensivo dell’auto si concentrano e si amplificano nelle città. La quota maggiore di spostamenti avviene infatti in ambito urbano, sia in termini di distanze percorse che di numero di passeggeri: si potrebbe iperbolicamente affermare che la quasi totalità del traffico motorizzato ha caratteristiche urbane. Gli spostamenti di lunga percorrenza hanno un peso ridotto sul totale, mentre sono in aumento gli spostamenti di breve o brevissima percorrenza. In città



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