Unlocked by Tiziana Iaquinta;

Unlocked by Tiziana Iaquinta;

autore:Tiziana, Iaquinta; [Iaquinta, Tiziana ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Psicologia, Contemporanea
ISBN: 9788815370693
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2022-07-15T00:00:00+00:00


3. Disobbedire

I comportamenti inosservanti delle regole da parte di adulti e adolescenti sollecitano una breve riflessione sul tema della disobbedienza. Parola che, come sappiamo, indica l’atteggiamento o l’azione di chi si comporta in modo contrario a quello prescritto e che, per definizione, si attua nei confronti di chi ha l’autorità di dare un comando o di formulare una norma. «La chiave della felicità è la disobbedienza in sé, a quello che non c’è», dice il testo di una canzone degli Afterhours che si riferisce a tutte le cose in cui si crede e che poi non si rivelano reali o fattibili. Mentre don Milani con l’affermazione «l’obbedienza non è più una virtù» ci dice che l’obbedienza non è l’unico modo di amare la legge, ma lo è anche cercare di cambiarla se essa non tutela i più deboli. Codeste citazioni, seppure in maniera diversa, indicano nella disobbedienza un modo per ribellarsi a ciò che non va, alla fine delle illusioni, ma anche un modo per ottenere qualcosa di più grande come, nel caso di don Milani, la tutela degli ultimi.

«Disobbedienza» è un termine che oggi non ha frequenza d’uso, non solo perché basta proclamarsi semplicemente «contro» qualcosa o qualcuno, ma soprattutto perché per essere disobbedienti e quindi attribuire pieno significato e senso a questa parola, bisogna conoscere la materia a cui ci si oppone oltre ad avere consapevolezza delle conseguenze che dal disobbedire potrebbero derivare. In questo senso disobbedire si pone come atto di crescita del soggetto che sceglie di opporsi a una situazione o a una norma e che, in ragione di questo, mette in conto la possibilità di subire le conseguenze della sua scelta, per via delle idee, dei principi, dei valori che lo animano. La disobbedienza è ciò che viene dopo il dissenso, il quale non necessariamente deve evolvere in disobbedienza ma di cui rappresenta la sua forma ulteriore, concreta, inequivocabile. Disobbedire è un atto che interessa la razionalità, ma che investe anche la dimensione emozionale del soggetto che la pone in essere. Essa, sostiene Marco Dallari [2017], ha una duplice natura: di emozione, se estemporanea e di breve durata; di sentimento se si protrae nel tempo.

L’emozione della disobbedienza, con l’assunzione di responsabilità che comporta, è legata a un atto trasgressivo da parte di un soggetto che conosce le regole o le prescrizioni alle quali si dovrebbe attenere; ma volontariamente le contraddice, il più delle volte come forma di autoaffermazione. L’atto di disobbedire si prefigura emozionante in situazioni in cui il venire meno a determinate prescrizioni è accompagnato dalla sensazione esaltante di affrontare un rischio che gli altri preferiscono evitare.

Il sentimento della disobbedienza, invece, è proprio di chi assume in modo continuo un comportamento di irrisione o di opposizione nei confronti delle regole precostituite, di chi ignora, contravviene, sbeffeggia o modifica, a suo giudizio, leggi e norme comuni con un atteggiamento di rifiuto o di sfida.

Disobbedire all’autorità legale, che è quello che è avvenuto nel lockdown, attraverso l’inosservanza delle misure contenitive del virus indicate dal governo, non



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