Verde by Michel Pastoureau

autore:Michel Pastoureau
La lingua: ita
Format: epub
editore: Ponte alle Grazie
pubblicato: 2018-08-29T19:59:56+00:00

4. Un colore secondario

XVI-XIX secolo

La perdita di prestigio del verde, già molto tangibile alla fine del Medioevo, prosegue nell’epoca moderna. In primo luogo sul piano morale e religioso: nei decreti sul vestiario promulgati dalle autorità civili, così come nei sermoni moralizzanti dei grandi riformatori protestanti, il verde è considerato un colore frivolo, immorale, dal quale ogni bravo cittadino, ogni cristiano virtuoso deve astenersi. L’unico verde degno e rispettabile è quello della natura, in quanto opera del Creatore; tutti gli altri sono più o meno riprovevoli. In secondo luogo sul piano artistico: non pochi pittori lo trascurano o disprezzano, relegandolo alla rappresentazione del paesaggio e alle scene di genere; la grande pittura, sia essa religiosa o mitologica, ne fa un uso limitato, mai centrale e sempre periferico. Infine sul piano scientifico: il vecchio ordinamento dei colori ereditato dall’antica Grecia lascia posto a nuove classificazioni, che fanno del verde non più un colore di base ma un colore di secondo rango, un colore misto, prodotto dall’unione di blu e di giallo. La retrocessione del verde nella genealogia cromatica erudita riflette il suo declino nella vita quotidiana e nel mondo delle arti e dei simboli.

Occorre attendere la seconda metà del XVIII secolo e il risveglio del sentimento romantico perché il colore verde ritrovi una certa dignità. Il gusto si trasforma, la natura torna a essere attraente, si apprezzano le passeggiate nei prati e nei boschi, nel cuore delle foreste, sui sentieri di montagna. Vanno di moda gli erbari e la pittura di paesaggi, la malinconia diventa una virtù e gli animi tormentati trovano nel verde e nella vegetazione un riposo salvifico e nuove aspirazioni.

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