Viaggi nel tempo by James Gleick

autore:James Gleick
La lingua: ita
Format: mobi, epub, azw3
Tags: Philosophy & Social Aspects, Science, Time, ebook, General
ISBN: 9788875787394
editore: Codice
pubblicato: 2018-02-14T23:00:00+00:00

La capsula del tempo è un’invenzione caratteristica del ventesimo secolo: una macchina del tempo tragicomica. Non ha motore, non va da nessuna parte, sta lì e aspetta. Invia la nostra chincaglieria culturale nel futuro, a passo di lumaca; al nostro passo, cioè. La capsula viaggia nel tempo in parallelo, assieme a tutti noi, alla nostra velocità standard di un secondo al secondo. La differenza è che noi viviamo e decadiamo, mentre le capsule del tempo cercano, con la testa sotto la sabbia come gli struzzi, di sfuggire all’entropia.

Chi costruisce capsule del tempo sta proiettando qualcosa nel futuro, ma si tratta principalmente della loro stessa immaginazione. Come chi compra un biglietto della lotteria per un sogno momentaneo di ricchezza, questi individui sognano un tempo in cui, sebbene già morti, saranno al centro dell’attenzione. «Una storia di importanza e valore internazionale». «Uomini importanti si raccoglieranno da tutto il mondo». Liberate i canali radio: il dottor Thornwell Jacobs, della Oglethorpe University, anno 1936, ha qualcosa da dire.

Guardando indietro, fraintendono le intenzioni dei loro antenati. Hanno lo svantaggio del senno di poi. La prima pietra degli edifici è da tempo un ricettacolo di iscrizioni, monete e reliquie varie; ora, quando i demolitori le trovano, le prendono per capsule del tempo, e chiamano giornalisti e curatori museali. Per esempio, nel gennaio del 2015, molte agenzie di stampa negli Stati Uniti e in Gran Bretagna riportarono la notizia dell’“apertura” di ciò che definirono «la più vecchia capsula del tempo degli Stati Uniti», presumibilmente lasciataci da Paul Revere e Samuel Adams. Era, in verità, la prima pietra della Massachusetts State House, posata nel 1795 in una cerimonia a cui parteciparono Adams stesso, il governatore, Revere e William Scollay, un costruttore. Le reliquie della prima pietra erano fasciate in una striscia di pelle, che si era deteriorata. Nel 1855 furono trovate durante delle riparazioni alle fondamenta e sepolte di nuovo, questa volta in una scatola di ottone grossa come un libro, con qualche altra moneta augurale; nel 2015 alcuni lavoratori trovarono la scatola mentre cercavano l’origine di una perdita d’acqua, e pensarono fosse una capsula del tempo. I «canali dei sistemi di diffusione del radiogiornale e della televisione mondiale» non diedero spazio alla notizia, ma diversi giornalisti si presentarono, e le cineprese ritrassero i curatori museali che esaminavano il contenuto: cinque giornali, una manciata di monete, il sigillo del Commonwealth del Massachusetts, e una targa con dedica. Da questi oggetti cosa si poteva dedurre? La Associated Press li interpretò in questo modo:

Gli antichi residenti di Boston consideravano la carta stampata altrettanto importante che la loro storia e la loro moneta, se ci basiamo su una capsula del tempo che risale agli anni immediatamente successivi alla rivoluzione americana.

«Sensazionale» sembra che abbia detto uno degli archivisti. Non proprio. Il corrispondente di Boston.com, Luke O’Neil, ci mise una buona dose di scetticismo: «“Osservate le meraviglie del passato!” strilla la stampa di oggi, “un giornale stampato su grandi fogli di carta, e monete di metallo!”». Questi oggetti non ci dicevano nulla su

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