Viaggiare nello spazio by Marcello Coradini

autore:Marcello, Coradini [Coradini, Marcello]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: La cultura scientifica, Farsi un'idea
ISBN: 9788815333018
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2017-09-14T22:00:00+00:00

L’Apollo-Soyuz

Fino alla conclusione della guerra del Vietnam la tensione russo-americana si manifestava anche attraverso feroci critiche alle rispettive capacità tecniche: i sovietici sostenevano che il pilotaggio manuale dei veicoli spaziali statunitensi mettesse a repentaglio la vita degli astronauti; gli americani affermavano che le capsule automatiche erano il prodotto dell’incapacità sovietica di operare voli abitati.

Alla conclusione del conflitto i segni di disgelo tra le due superpotenze si manifestarono in molti campi tra cui quello spaziale.

Il progetto Apollo-Soyuz – in sigla ASTP, dal nome ufficiale Apollo-Soyuz test project – fu il risultato dell’allentamento della tensione: il modulo di servizio e comando di una missione Apollo avrebbe attraccato in orbita a una capsula Soyuz. La vera utilità del test fu più politica che tecnica, infatti la capacità di attracco in orbita terrestre o lunare faceva già parte del patrimonio tecnologico delle due nazioni. Quello che le due superpotenze non avevano nemmeno lontanamente immaginato era che un giorno si sarebbero scambiate informazioni tecniche per la costruzione di una flangia d’attracco e che un equipaggio misto avrebbe pacificamente collaborato in orbita.

Gli esperimenti a bordo dei due moduli erano stati sviluppati indipendentemente ma un accordo molto dettagliato, firmato nell’aprile del 1972, garantì l’accesso alla strumentazione reciproca. La copertura mediatica dell’evento fu spettacolare e le immagini di astronauti e cosmonauti che si scambiavano regali, gagliardetti e abbracci fecero il giro del mondo. A quegli abbracci sottostava l’implicita ammissione che i mezzi finanziari per affrontare l’avventura spaziale da soli erano finiti e che soltanto la collaborazione internazionale ne avrebbe permesso la continuazione.

I tre astronauti americani e i due sovietici passarono 44 ore insieme; dopo il distacco, Soyuz raggiunse una posizione orbitale tale da schermare il Sole e permettere ai coronografi americani di operare riprese dell’attività coronale solare. Chiaramente si sarebbero potute effettuare le stesse osservazioni del Sole con un solo strumento a bordo di una sola navicella, ma questa missione congiunta doveva mascherare la valenza politica con dei risultati scientifici e questo fu fatto!

Al rientro sulla Terra la capsula americana mise a serio rischio la vita degli astronauti a causa di una fuga di tetrossido di azoto, uno dei gas necessari alla combustione nel motore spaziale quando combinato con idrazina. Gli astronauti subirono una forte intossicazione ma si ripresero dopo una breve ospedalizzazione.

I due elementi della missione Apollo-Soyuz sono attualmente in mostra al California Science Center di Los Angeles e al museo della RKK Energia a Korolev, nella Russia europea.

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