Vita Curriculi by Davide Filippi

Vita Curriculi by Davide Filippi

autore:Davide Filippi [Filippi, Davide]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


3.3.2. Relazioni accademiche tra competizione e cooperazione

Il tema della competizione, che abbiamo più volte evocato come uno degli elementi strutturanti le relazioni sociali dell’epoca neoliberale, verrà in questo contesto analizzato dal punto di vista delle tensioni che questa genera nelle prassi quotidiane dei soggetti e nel loro rapporto con il mercato del lavoro accademico. L’analisi del materiale empirico verrà restituita in primis ragionando su quelle che potremmo definire relazioni verticali, intendendo appunto quei rapporti che si instaurano tra persone che occupano posizioni differenti nel mercato del lavoro accademico; in secondo luogo pensando a quelle relazioni tra lavoratori che si ritrovano nella stessa collocazione dal punto di vista della qualifica professionale.

I rapporti sociali all’interno dei dipartimenti sono qualcosa di complesso e difficilmente oggettivabile. Infatti, le forme e i modi attraverso cui le relazioni si riproducono dipendono in larga parte dalla spinta soggettiva delle persone che ogni ricercatore incontra nella propria esperienza situata. In molti casi, tuttavia, emerge una dimensione ambivalente che appare diffusa tra i ricercatori precari che hanno partecipato alla ricerca. Se è infatti vero che alti livelli di competizione sono verificabili a partire dalle condizioni di precarietà strutturale e di definanziamento del sistema universitario italiano, nelle testimonianze raccolte questa dimensione appare sfumata, quantomeno nelle relazioni quotidiane che i ricercatori intrattengono con chi vive con loro una delle varie forme con cui si riproduce la precarietà accademica. Differentemente, sembra profilarsi una certa tensione tra queste soggettività e chi vive il lavoro di ricerca da una posizione stabile e strutturata.

Tuttavia, è possibile cogliere una sorta di approccio e di lettura differente su questo tema a partire dall’età anagrafica dei diversi intervistati. Più precisamente, le persone con un’età maggiore e con un’esperienza di lungo periodo lamentano come i rapporti all’interno dell’accademia siano cambiati nel corso del tempo, e come la dimensione precaria e competitiva su cui oggi si struttura il mercato del lavoro della ricerca abbiano inciso nel determinare la loro complessità.

L’altro aspetto che riguarda il lavoro del ricercatore è che, in questa situazione di povertà e di precarietà, i rapporti umani tendono a diventare veramente difficili. Perché si sta in una competitività latente, in una situazione di disagio esistenziale profondo. E quindi i rapporti umani, per quella che è stata la mia esperienza, sono veramente qualcosa di complicato, difficile, freddo. Ecco, io questa cosa qua non la sopporto più, ti devo dire la verità. Però se il sistema è fatto in modo da farti vivere in una condizione di Mors tua vita mea, inevitabilmente poi succede. E questo credo che sia la cosa più brutta della precarietà. (Intervista a Veronica)

Dal punto di vista delle relazioni verticali i ricercatori precari affermano in modo molto chiaro come dal punto di vista del riconoscimento reciproco e di possibili alleanze da sviluppare questi non considerino il personale strutturato come un interlocutore. In un caso specifico, questa dimensione viene letta come una forma di riconoscimento reciproco tra pari, evocando il generarsi di una solidarietà che mitiga le difficoltà nel costruire relazioni paritarie dentro la scomposizione gerarchizzata del mercato del lavoro accademico.



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