Volevo essere una vedova by Chiara Moscardelli

Volevo essere una vedova by Chiara Moscardelli

autore:Chiara Moscardelli [Moscardelli, Chiara]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858431191
editore: EINAUDI
pubblicato: 2019-05-20T16:00:00+00:00


Meglio sole che male accompagnate? Questione di punti di vista

Alice cade nella tana del coniglio e le sue fantasie diventano realtà, ma poi è costretta a tornare nel mondo e questo la fa sentire spaesata. Passiamo la vita a cercare di trasformare le nostre fantasie in realtà rischiando di perdere di vista ciò che abbiamo e quello che ci sta accadendo nel presente.

Io lo avevo capito, ma mi tappavo gli occhi.

Tanto che da quando avevo conosciuto Fabrizio, pretendevo che le mie fantasie, Cenerentola e la famiglia del Mulino Bianco, diventassero realtà, a ogni costo.

Nonostante fossi un po’ anzianotta e Fabrizio non avesse né l’aspetto né il carattere del principe azzurro, sentivo che era un mio diritto.

Altrimenti, che mi ero licenziata a fare?

Il pomeriggio che avevo deciso di non tornare in ufficio – quello in cui mi ero iscritta in palestra, per intenderci – era stato fondamentale. Ormai da un po’ una forza nuova si era formata in me e adesso avevo intenzione di assecondarla. Cosí, quando Filippo mi chiamò per chiedermi se volevo andare a lavorare per la nuova casa editrice che aveva fondato insieme ad alcuni dei miei vecchi colleghi, accettai subito. Era quello che stavo aspettando. Sentivo l’esigenza di prendere in mano una vita che non avevo mai davvero vissuto a pieno e per farlo gran parte del tempo che avevo dedicato al lavoro andava eliminato. Era tempo in esubero, ovviamente, che però all’epoca io ero ben felice di riempire per non pensare.

– Mi licenzio! – avevo detto a Chiara.

– Sei pazza?

– Non ce la faccio piú, non riesco ad avere una vita!

– Tu non ce l’hai mai avuta, una vita!

– Esatto!

– Boh, sono confusa…

Io non lo ero, invece.

E Filippo mi aveva cercata al momento giusto. Nel momento in cui ero pronta a scegliere me.

Ecco perché mi trovavo a Verona, città in cui non ero mai andata per mancanza di tempo. Ecco perché avevo conosciuto Fabrizio. Ecco perché volevo a tutti i costi la favola!

Quando si smette di avere paura e si comincia a vivere, a prestare piú attenzione a quello che si ha intorno, molte cose possono succedere.

Uscivo alle diciotto, certe volte c’era ancora il sole ed era doppiamente sconvolgente. Primo perché il sole a Milano appariva di rado e secondo perché non ero mai uscita cosí presto. E che ne potevo fare adesso di quelle ore a mia disposizione? Per il momento avevo dato spazio a un po’ di serenità. Avevo cambiato editore e scritto altri due libri: Quando meno te lo aspetti, sulle disavventure di una barese trapiantata a Milano (qui mi era venuto in aiuto Fernando, l’uomo del dente e del: «Voglio possederti. Ora» che ormai, come da manuale, era diventato un mio amico e aveva trascorso la domenica di Pasqua a casa mia ad aiutarmi col dialetto barese. Tutta la giornata, eh!) e il quarto, Volevo solo andare a letto presto, che era quello che ero andata a presentare a Verona.

Avevo delle lettrici fedeli, affezionate, che durante le presentazioni mi manifestavano stima e autentico affetto.



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