What I Need (Italian Edition) by No Way

autore:No Way [Way, No]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2019-04-13T22:00:00+00:00

Capitolo 13

Dopo circa tre ore e mezza di volo, le due ragazze atterrarono a Boston. Lauren fremeva di eccitazione, non potendo evitare alla sua mente di vedersi parte di una squadra di basket, e scalare le classifiche del campionato. Magari avrebbe raggiunto anche l’NBA, che poi era davvero quello il suo sogno.

«Lau, andiamo in albergo? O vuoi andare direttamente dal coach Sullivan?»

«Coach Sullivan» rispose Lauren, entusiasta come una bambina.

«Andiamo allora» disse Amy, felice a sua volta di vedere la sua ragazza così contenta.

Sullivan le aveva lasciato un indirizzo e un numero da chiamare, se avesse avuto difficoltà a rintracciare la sede ufficiale degli allenamenti.

Dopo quasi quattro anni, Lauren aveva finalmente raggiunto Boston.

Le due ragazze avevano portato due semplici zaini, facili da trasportare, per questo la più piccola aveva deciso di raggiungere subito il coach, senza passare prima dall’albergo.

Chiamarono un taxi che le portò all’indirizzo designato.

Quando entrarono in palestra, la squadra si stava ancora allenando, e il coach urlava contro le sue giocatrici su quale strategia fosse meglio usare.

Tacher non ci mise molto a riconoscere la presenza di Lauren, e con un sorriso le corse subito incontro, allungandole la mano.

«Sono davvero felice di vedere che stai bene!»

«Grazie Coach! Mi hanno detto che è volato fino a Miami dopo aver saputo del mio incidente... mi dispiace di non aver chiamato prima, ma mi sono risvegliata da poco dal coma...»

«Ti sei risvegliata da poco e sei già in piedi? L’ho sempre detto che sei una vera forza della natura!»

«Grazie coach!» esclamò Lauren entusiasta, presentandogli poi Amy. «Lei è la mia ragazza, Amy... mi ha accompagnata a Boston.»

«È un piacere conoscerti Amy! Io sono Tacher Sullivan.»

«Il piacere è mio» rispose educatamente Amy.

«Bene! Ora che le presentazioni sono state fatte, che ne dici, Lauren, se vai a cambiarti, e giochiamo un’amichevole? Giusto per vedere come la cavi in campo.»

«È perfetto, signore! Corro a cambiarmi!»

Lauren diede un rapido bacio a Amy sulle labbra e poi corse negli spogliatoi a cambiarsi mentre il coach informava la squadra della sua presenza.

Quello che però Lauren non si aspettava, era che tutti gli sguardi fossero puntati sulla sua gamba artificiale.

«Lauren... che significa?»

«Cosa?» chiese la ragazza confusa.

«Quella» rispose, indicando la protesi.

«Oh... ho perso la gamba» rispose Lauren, incurante.

«E non hai pensato di dirmelo prima di partire, che non hai più una gamba?»

«No, perché posso giocare anche così.»

Tacher, titubante, annuì. Le ragazze si divisero in squadra, ma ogni volta che Lauren prendeva la palla, le altre ragazze si allontanavano, evitando di sfiorarla.

«Che succede?» chiese Lauren, quando anche l’ultima ragazza evitò il confronto con lei.

«Ho paura di farti male... mi dispiace non riesco a marcarti...»

Sullivan sospirò richiamando Lauren a bordo campo.

«Mi dispiace Lauren... credimi ti avrei risparmiato il volo se avessi saputo prima della tua gamba.»

«Ma io posso giocare!» ripeté Lauren, sbattendosi la mano sul petto, arrabbiata.

«Non puoi, mi dispiace. Le ragazze si sentono a disagio e rischi di farti male se ti buttano a terra.»

«Anche se avessi avuto due gambe, e sarei finita per terra, mi sarei potuta far male!»

«È diverso, Lauren.»

«Non lo è!»

Sullivan sospirò, passandosi una mano tra i pochi capelli che gli erano rimasti.

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