Will Moogley Agenzia Fantasmi - 4. Anche i fantasmi tremano by PIERDOMENICO BACCALARIO

Will Moogley Agenzia Fantasmi - 4. Anche i fantasmi tremano by PIERDOMENICO BACCALARIO

autore:PIERDOMENICO BACCALARIO [Baccalario, Pierdomenico]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Juvenile Fiction, General
ISBN: 9788858505595
Google: WvFajuy8_EYC
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2011-11-16T07:24:35+00:00


– Siamo d’accordo, Tupper? – domandò Will per l’ennesima volta. – Hai capito tutto?

– Capperi, sì che ho capito, Will. Per chi mi hai preso? Solo, puoi camminare più piano?

Will lanciò un’occhiata sconsolata all’amico che si trascinava dietro di lui: con la tuta da ginnastica sembrava ancora più impacciato.

– Tupper… dovresti smetterla con il judo.

– Eh, fosse solo quello…

– C’è altro?

– Beh… in realtà, in palestra non ho ancora fatto nemmeno una mossa di judo. Sono fermo alla preparazione preliminare. Piegare la schiena, saltare la corda, fare stretching…

– Quindi sei distrutto dalla preparazione?

– Già – brontolò l’amico. – Non oso nemmeno immaginare cosa sarà di me quando dovrò affrontare l’istruttore…

– Vedrai che andrà benissimo… – rispose distrattamente Will, dato che erano ormai arrivati in vista della scuola. – Ok, ricapitoliamo.

Tupper sbuffò. – Uffa, un’altra volta! Allora… adesso andiamo a lezione, poi all’uscita… tu agganci Frida Flicker e…

– Tu cosa fai?

– Distraggo Susan e faccio in modo che non vi veda parlare insieme.

Will annuì. – Perfetto. E perché lo devi fare?

– Perché altrimenti si ingelosisce.

Will annuì una seconda volta. – Perfetto.

Tupper, invece, si sistemò gli occhiali sul naso e guardò i tronchi neri degli alberi che stavano perdendo le foglie. Una fila di taxi gialli, fermi all’angolo della strada, sbuffava fumo azzurrognolo dai tubi di scappamento. – Ma sei davvero sicuro che Susan sia gelosa di te, Will?

– Altroché se lo è – rispose l’amico salendo i gradini d’ingresso.

– Ma se non ti ha mai nemmeno degnato di uno sguardo – insistette Tupper.

– Questo lo dici tu.

– Certo che lo dico io. Sono il tuo unico amico.

– Questo lo dici di nuovo tu.

– Mettila come vuoi, ma…

– Tupper, te lo chiedo per piacere. Puoi fare quello che ti ho chiesto… e basta?

– Certo… certo… distrarrò Susan mentre tu ti lavori la rossa. Ma…

– Ma cosa? – domandò Will fermandosi di botto a metà della scala.

– Non lamentarti, se poi… voglio dire… –. Tupper assunse un’espressione furbetta, passandogli di fianco e zoppicando davanti a lui. – Susan dovesse trovarmi… molto più affascinante di te. Mi ci hai buttato tu fra le sue braccia.

Will rise suo malgrado. Era sicuro che Susan non avrebbe mai e poi mai… Non poteva piacerle un imbranato come Tupper… con quella tuta da ginnastica…

Tuttavia non riuscì a scacciare uno strano malessere, che si impossessò di lui e lo tormentò per tutta la mattinata. Al suono della campanella che annunciava la fine delle lezioni, mentre gli altri ragazzi sciamavano fuori come cavallette impazzite, Will scambiò un’occhiata complice con Tupper e poi, sgomitando, si fiondò all’uscita che dava sulla Sesta Strada, dove riconobbe Frida Flicker ferma sul marciapiede, accanto a una vistosa moto da strada nera. La ragazza era circondata da tre bulletti della sua stessa classe, che etichettò all’istante come tre riccastri vestiti in un modo che a loro doveva sembrare cool.

Fischiettando, continuò a scendere le scale. La sua unica possibilità era che Frida incrociasse il suo sguardo e… colpo di fortuna! La ragazza si voltò verso di lui.

– Ehi! Guarda un po’ chi c’è! – esclamò riconoscendolo.



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