Witch & Wizard: Il dono by Patterson James & Rust Ned

autore:Patterson, James & Rust, Ned [Patterson, James & Rust, Ned]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Ro
editore: Nord
pubblicato: 2013-11-29T23:00:00+00:00

50

WISTY

«Ehi, ragazzi», esordisce Byron, avvicinandosi con movenze da faina e un’aria... non so... ha qualcosa di leggermente abbacchiato. Delusione, forse? «Mi hanno chiesto di venire ad accogliervi.»

«Come sei finito qui?» gli domando, con un tono che oscilla tra il disgusto e lo stupore.

«Ha importanza?» interviene Whit, sferrandomi una gomitata nel fianco, mentre lo guarda torvo. «Siamo tutti sulla stessa barca, ormai.» E io credo di sapere qual è il motivo: per sconfiggere il Nuovo Ordine dall’interno.

Byron nuota praticamente nella tuta bianca che indossa, come se fosse un capo di seconda mano preso da un mucchio senza badare alla taglia, anziché scelto con attenzione.

D’improvviso, mi rendo conto che potrebbe essere in missione per liberarci. Meglio mostrarsi educati. «Bel completo, Byron», commento, poi decido che non sono brava a mentire. «Sei ridicolo!»

«È l’uniforme scolastica», spiega lui. «Riceverete la vostra appena decontaminati.»

«Decontaminati?»

«La pulizia è il primo passo verso l’Unicità», recita. Non sembra ironico, ma decifrare Swain è sempre impossibile.

«Quindi il lavaggio del cervello sta funzionando piuttosto bene con te», commento.

«Piuttosto», risponde, quasi distrattamente. «C’è il cioccolato, sai.»

«Chiamare questa roba ’cioccolato’ è come definire il caviale ’uova di pesce’», esclamo, ringoiando acquolina al solo pensiero.

«Quando mai hai mangiato il caviale?» mi chiede Whit, sarcastico.

«Ci sono molte cose che non sai di me, fratello.»

«So che a volte fingi di avere fatto cose di cui hai solo letto nei libri.»

«Quello non è proprio fingere: quando leggi un libro ben scritto, in un certo senso, è come se avessi fatto le cose di cui parla.»

«Non nominate i libri», ammonisce Byron. «Meglio che non sappiate cosa vi farebbero per una simile trasgressione. Se vi sentisse la ReSRE...»

«Chi è Laresre?»

«ReSRE! La Responsabile dei Servizi di Risanamento Educativo: l’entità che dirige o, meglio, che è questo posto. È la voce che avete sentito attraverso l’interfono e nessuno l’ha mai vista di persona, perciò alcuni pensano che sia solo un computer. Un computer estremamente potente.»

«Sapevo che l’Unico è un fanatico di tecnologia, ma far dirigere una scuola a un computer dà al termine ’pazzia’ un nuovo significato.»

Lancio un’occhiata a Whit, che sta fissando un piccolo tondo sulla parete. Ce n’è uno ogni metro e anche sul soffitto. Tutti sono coperti da un vetro.

«Telecamere», spiega Byron. «O gli occhi della ReSRE, se preferite. Vi ci abituerete, anche se... a buon intenditor, poche parole: è sempre meglio non dimenticare di essere osservati. Quasi sempre.»

«Quasi?»

Swain mi trafigge con uno sguardo. «Sempre, in realtà. Sempre. Personalmente, non vorrei mai trovarmi ad affrontare le ire della ReSRE.»

Scoppio in una risata. «Oh, è il mio incubo peggiore! Un computer che s’incavola! Non vedo l’ora che la signora ReSRE tenti di sculacciarmi perché le ho detto che può andare a riavviarsi.» Sghignazzo per la mia stupidissima battuta.

«Non ridere. Ti sorprenderebbe vedere che cosa può fare. Per esempio, cambiare la composizione chimica dell’aria in questa stanza e renderla tossica. E a lei non interessa se c’è qualcun altro nei paraggi.»

«Davvero, Wisty, cerca di mantenere il controllo», mi zittisce Whit. «Non dobbiamo creare scalpore se vogliamo capire cosa succede in questo posto.

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