ZANNA BIANCA by Jack London

ZANNA BIANCA by Jack London

autore:Jack London [LONDON, JACK]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 1906-02-21T23:00:00+00:00


si chinava ad osservare la sua gamba.

- Mi ha preso in pieno... - commentò, guardando i pantaloni strappati

e una macchia rossa che si allargava.

- Te lo avevo detto che era un caso disperato, Matt - disse Scott, in

tono scoraggiato. - Ero indeciso e ci ho pensato tante volte: ma ora

non rimane altro da fare...

Così dicendo, con movimenti riluttanti tirò fuori la rivoltella,

estrasse il caricatore e verificò la carica.

- Ascoltate, Mister Scott - obiettò Matt: - questo cane ha fatto una

vita d'inferno: non potete aspettarvi che improvvisamente si trasformi

in un angioletto di bontà... Dategli tempo.

- Ma guarda Major... - replicò Scott.

Il conducente si chinò sul cane ferito, che si era lasciato cadere

sulla neve in una pozza di sangue e stava esalando l'ultimo respiro.

- Ma se lo è meritato, - osservò il conducente - lo avete detto voi

stesso. E del resto, un cane che non lottasse per il cibo che gli

appartiene, non varrebbe un bel niente.

- Guarda un po' cosa è successo anche a te, Matt. Sta bene per i cani,

ma intanto dobbiamo trovare una soluzione.

- Mi sta bene - rispose Matt con ostinazione. - Perché l'ho voluto

picchiare? Voi stesso avete detto che lui aveva ragione; perciò non

c'era motivo che lo picchiassi.

- Sarebbe bene ucciderlo - insistette Scott. - E' una bestia

indomabile.

- Dategli un po' di tempo, Mister Scott: quel povero diavolo è giunto

direttamente dall'inferno ed è la prima volta che viene lasciato in

libertà. Dategli la possibilità di mostrare le sue buone qualità: se

questo non dovesse avvenire, lo ucciderò io stesso, ve l'assicuro!

- Dio mi è testimone che non desidero affatto ucciderlo, né voglio che

qualcun altro lo ammazzi - rispose Scott, riponendo la rivoltella. Bene, lo lasceremo libero: voglio vedere che cosa si può ottenere da

lui con la bontà.

Si avvicinò a Zanna Bianca e cominciò a parlargli dolcemente.

- Meglio che prendiate in mano un randello... - ammonì Matt.

Scott scosse la testa e continuò nel suo tentativo di cattivarsi la

fiducia di Zanna Bianca.

Zanna Bianca era diffidente. Qualche pericolo lo sovrastava. Egli

aveva ucciso un cane di questo dio, aveva morsicato l'altro dio: come

poteva non aspettarsi una punizione terribile? Ma anche di fronte al

pericolo non si piegava... Col pelo irto, i denti digrignanti,

attendeva, vigile, pronto a qualsiasi cosa. Il dio non aveva in mano

nessun randello, perciò egli sopportò che gli si avvicinasse. La mano

del dio stava ora scendendo sulla sua testa: ecco il pericolo, ecco il

tradimento che si avvicinava!... Zanna Bianca conosceva le mani degli

dei, la loro provata agilità e la capacità di colpire. C'era poi la

sua vecchia antipatia a essere toccato. Cominciò a ringhiare

minacciosamente, si appiattì al suolo, e la mano intanto continuava a

scendere. Non voleva mordere quella mano e sopportò il pericolo che

rappresentava per lui, ma improvvisamente tutti i suoi istinti

insorsero, sopraffacendolo.

Weedon Scott aveva creduto di essere abbastanza rapido per sottrarsi

in tempo ad un eventuale tentativo ostile: ma ancora non conosceva la

rapidità di Zanna Bianca, che colpiva con la sicurezza e la prontezza

di un serpente.

Scott, sorpreso, lanciò un grido e ritrasse la mano ferita

sostenendola con l'altra; Matt, imprecando, si precipitò al suo

fianco. Zanna



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