101 misteri e segreti del Vaticano by Claudio Rendina

101 misteri e segreti del Vaticano by Claudio Rendina

autore:Claudio Rendina
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2013-03-05T16:00:00+00:00


52. Il traffico di monete, medaglie e francobolli

Monete e francobolli emessi dalla Città del Vaticano non hanno una finalità pratica, perché certi prodotti non sono perlopiù utilizzati come mezzo di pagamento e affrancatura della posta, pur avendo libera circolazione in Italia. Sono destinati al collezionismo per la gioia di numismatici e filatelici, costituendo peraltro una notevole risorsa finanziaria per la Santa Sede.

Tutto ha avuto inizio, naturalmente, nel 1930, quando uscirono le nuove monete pontificie con la stessa lega, le medesime dimensioni e l’identico valore nominale delle corrispondenti italiane, con la coniazione effettuata presso la Zecca di Roma, come definito nella specifica convenzione monetaria tra la Città del Vaticano e il Regno d’Italia, il 2 agosto 1930. Peraltro la lira vaticana andava esclusivamente a rimorchio di quella italiana, e di qui, il disinteresse che la Santa Sede aveva mostrato per l’emissione di carta moneta. La Convenzione Monetaria fu rinnovata tra il Vaticano e la Repubblica italiana il 31 luglio 1962 e aggiornata il 1° maggio 2001 in riferimento al passaggio dalla lira all’euro.

La Zecca italiana ha seguitato a coniare per la Città del Vaticano le monete e, in base agli accordi con l’Unione Europea, la Santa Sede è passata all’uso dell’euro contemporaneamente all’Italia, anche se il Vaticano non è membro dell’Unione. Si è però arrivati a fissare i valori dei pezzi a un massimo di otto, visto che ben pochi, e sempre meno, sono gli esemplari che finiscono nei portamonete. Sono pezzi da 1, 2, 5, 10, 20, 50 centesimi e da 1 e 2 euro, destinati a restare perlopiù nelle custodie appositamente predisposte a conservare il fior di conio, in annuali serie complete. Dal 1° gennaio 2010 la convenzione ha elevato a 2.300.000 euro fissi, più una quota supplementare variabile, il valore nominale della massa monetaria che può essere battuta dal Vaticano.

L’emissione annuale viene presentata al papa ufficialmente il 29 giugno, festa dei santi Pietro e Paolo. Identica finalità numismatica ha la gestione delle medaglie, che dal Cinquecento i papi hanno fatto coniare annualmente, a commemorazione del loro pontificato e per qualche avvenimento straordinario. Artisti insigni hanno lavorato all’incisione di medaglie e monete pontificie fin dal Cinquecento e così nella seconda metà del Novecento, da Giacomo Manzù a Guido Veroi. In effetti la numismatica pontificia, specialmente con le medaglie, si esprime in termini di arte; ma, a monte della tecnica di lavorazione, c’è un vero e proprio rito che scandisce i tempi di produzione. Si parte dalla scelta dello scultore, fatta secondo il gusto del papa stesso, ma in base a un certo numero di artisti già selezionati dall’APSA. Sempre il papa, comunque, provvederà ad approvare il bozzetto definitivo e solo allora la medaglia potrà essere messa in lavorazione.

L’altra attività indiscutibilmente redditizia è quella dei francobolli, una delle fonti del bilancio del Governatorato, al quale fa capo il servizio delle Poste Vaticane. Anche qui c’è il mercato dei collezionisti, così che la vendita delle affrancature rappresenta un’ulteriore speculazione. Dalla costruzione dell’ufficio postale nella Città del Vaticano, avvenuta nel 1964, le



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