14bc0107942b9fb34116a03ad87b2f96 by Unknown

autore:Unknown
Format: epub
pubblicato: 2013-06-01T16:00:00+00:00

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«Guarda cosa ci porta il vento.»

Un uomo sporco di grasso lo aveva indirizzato alla mensa e Peter vi aveva trovato Michael, seduto con una decina di uomini e donne intenti a spalarsi in bocca piatti di fagioli. Michael si alzò dalla panca e gli strinse la spalla.

«Peter Jaxon, in carne e ossa.»

«Porco vampiro, Michael. Sei diventato enorme.»

Il petto dell’amico pareva raddoppiato di volume, gli tendeva la stoffa della tuta; le braccia avevano funi di muscoli. Corti e ispidi peli biondi gli irruvidivano le guance.

«A dire il vero, qui attorno non c’è molto altro da fare, a parte raffinare petrolio e sollevare pesi. A proposito, nessuno da queste parti usa quell’espressione. È tutto un cazzo di questo e un cazzo di quello.» Indicò il tavolo. «La mia squadra. Salutate Peter, hombres.»

Serie di presentazioni. Peter s’impegnò per registrare nella memoria i nomi, ma capì che sarebbero scomparsi nel giro di qualche minuto.

«Hai fame?» chiese Michael. «La sbobba non è male, se respiri dalla bocca.»

«Prima dovrei presentarmi al capo della SI.»

«Può aspettare. È l’una passata, è probabile che Stark sia già sbronzo. In realtà devi vedere Karlovic, ma è andato su alla riserva. Ti prendo un piatto.»

Si scambiarono notizie mentre pranzavano, poi riportarono in cucina i vassoi e uscirono.

«Puzza sempre così?» chiese Peter.

«Oh, oggi è una giornata buona. Quando cambia il vento, c’è da piangere. Soffia tutta la merda giù dal canale. Vieni, ti faccio fare il grand tour.»

La prima sosta fu alle caserme, uno scatolone di mattoni di scorie e tetto di lamiera arrugginita. Lungo le pareti, posti letto chiusi da tende. Un enorme uomo dalla faccia allungata, seduto al tavolo posto al centro della stanza, mescolava e rimescolava un mazzo di carte.

«Lui è Juan Sweeting, il mio vice» disse Michael. «Detto Ceps.»

Si strinsero la mano e l’uomo salutò con un borbottio.

«Come hai avuto il soprannome Ceps?» chiese Peter. «Non l’avevo mai sentito.»

L’uomo fletté le braccia, facendo risaltare un paio di bicipiti grossi come un pompelmo.

«Ah, ho capito.»

«Niente paura» disse Michael. «Non brilla per buone maniere e muove le labbra quando legge, ma in genere si comporta abbastanza bene, purché non ti dimentichi di dargli da mangiare.»

Una donna era sbucata da una delle cuccette. Indossava solo la biancheria. Sbadigliò nel pugno. «Cristo, Michael, cercavo solo di riposarmi un poco.» Con stupore di Peter, drappeggiò le braccia intorno al collo di Michael e s’illuminò di un sorriso ingordo. «A meno che naturalmente...»

«Non è il momento, mi amiga» disse Michael, liberandosi con gentilezza. «Se non te ne sei accorta, abbiamo compagnia. Lore, Peter. Peter, Lore.»

Aveva corpo magro e forte, capelli sbiancati dal sole e tagliati corti. Attraente in un modo non convenzionale, lievemente mascolino, che irradiava una sensualità franca, perfino carnivora.

«Sei tu il tipo?»

«Esatto.»

Rise con aria saputa. «Bene, buona fortuna a te, amico.»

«Lore è un oiler di quarta generazione» disse Michael. «In pratica beve quella roba.»

«È solo un modo di vivere» disse Lore. Poi, a Peter: «Così voi due vi conoscete da tempo, immagino. Metti una ragazza a parte del segreto. Che tipo era?»

«Decisamente il più furbo in circolazione.

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