1934 by Alberto Moravia

1934 by Alberto Moravia

autore:Alberto Moravia [Moravia, Alberto]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788845256776
editore: Bompiani
pubblicato: 2005-12-31T23:00:00+00:00


8.

Ho dormito un sonno inquieto e trasparente con la sensazione che può avere un vedovo a cui sia morta la moglie il giorno prima e che, pur nel sonno, avverte l’assenza ancora incredibile della donna amata ogni volta che tende la mano sul letto, accanto a sé, e invece del caldo corpo vivo, trova il lenzuolo freddo e deserto. Beate non era mia moglie, non era morta e io non avevo mai dormito con lei; eppure, in quel sonno leggero e angosciosamente insidiato dalla coscienza, io sentivo tutto il tempo che, andando via, Beate mi aveva, come dire?, dimezzato, fornendo così una conferma alla fondatezza dell’uso corrente di designare la propria consorte con la parola “metà”. Sì, ho pensato, quando, dopo un vano tentativo di prolungare il sonno, mi sono definitivamente svegliato, Beate se n’era andata e la coppia che avevamo idealmente formato in quei pochi giorni, una coppia legata dalla stessa misteriosa e fatale affinità che aveva legato Kleist ad Enrichetta, si era disciolta probabilmente per sempre, ed io ero tornato alla disperazione solitaria, dopo aver conosciuto, per poco tempo, la disperazione in compagnia. Adesso, ho pensato ancora, avrei potuto riprendere tranquillamente il progetto della stabilizzazione; ma come avrei potuto ricominciare a vivere nel vecchio modo, dal momento che veniva a mancarmi il rapporto con Beate il quale dava alla mia vita un significato ed uno scopo? E poco importava che questo significato e questo scopo fossero quelli del suicidio. Anche un progetto di morte pareva preferibile a nessun progetto.

C’era un’altra cosa che, al di là della complicità suicida, veniva a mancarmi con la scomparsa di Beate: la sensazione di amare ed essere amato, per la prima volta nella mia vita, per motivi che bisognava pure chiamare spirituali.

Come ho pensato, riandando a quei pochi giorni che era durato il singolare rapporto tra Beate e me, non c’erano stati, tra di noi, neppure un bacio, neppure una carezza, neppure lo sfioramento di un braccio; non c’erano stati che degli sguardi; e questi sguardi non avevano mirato che a provocare un sentimento lontanissimo dal rapporto fisico, basato invece, come avevo scoperto alla fine, sulle affinità dei caratteri, delle idee e dei destini. Come sempre avviene quando i sentimenti sono autentici, il nostro rapporto era stato insieme incerto e tenace: io avevo dapprima desiderato, poi temuto, poi di nuovo desiderato e poi ancora temuto e così via e così via, di amare questa donna che non conoscevo, di cui non sapevo nulla, con la quale avevo soltanto scambiato degli sguardi. Certo, mi rendevo conto che la parola “spirituale” è di quelle che vanno adoperate con cautela. Ma come chiamare diversamente un rapporto che mirava alla distruzione dei corpi, cioè di tutto ciò che costituisce la parte fisica dell’amore?

Ho pensato queste cose, disteso sul letto, pur continuando a dirmi che dovevo alzarmi al più presto e al tempo stesso provando un’invincibile riluttanza a farlo: sapevo che alzarmi voleva dire, per me, affrontare la mia solita mediocre disperazione, diciamo così pre-Beate, appiattita nella vita quotidiana come una belva tra le erbe della giungla.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.