7. I cacciatori di Dune by Brian Herbert & Kevin J. Anderson

7. I cacciatori di Dune by Brian Herbert & Kevin J. Anderson

autore:Brian Herbert & Kevin J. Anderson
La lingua: ita
Format: azw3, mobi
ISBN: 9788834740958
editore: Fanucci Editore
pubblicato: 2020-08-27T22:00:00+00:00


So chi ero. I documenti storici sono decisamente chiari riguardo ai fatti. Tuttavia, una domanda più pertinente a cui trovare risposta è: io chi sono?

Paul Atreides, sessioni di addestramento sulla non-nave

Sbirciando attraverso la finestra di spyplaz all’esterno della camera di istruzione, Duncan si ritrovò a fissare il passato. Gli otto studenti di diversa età e importanza storica erano tutti seri e concentrati nel continuare la loro istruzione con diversi gradi di irrequietezza, di intimidazione e di fascino.

Paul Atreides era di un anno più grande di sua madre, suo figlio Leto II era un bambinetto precoce e suo padre il Duca Leto non era ancora nato. Una cosa è certa: nell’arco di tutta la storia non c’è mai stata una famiglia come questa. Duncan si chiese come avrebbero fatto a gestire quella strana situazione una volta che la loro memoria fosse stata ripristinata.

Nella maggior parte dei giorni il primo supervisore Garimi guidava i giovani ghola in un regime prana-bindu ben strutturato, di esercizio fisico e di sfide per l’acutezza mentale. Le Bene Gesserit modellavano le loro accolite da millenni, e Garimi sapeva con esattezza quello che stava facendo, e anche se non amava il suo incarico di gestire i bambini ghola accettava comunque quel ruolo, consapevole che si sarebbe trovata di fronte a una punizione di gran lunga maggiore se a uno qualsiasi di loro fosse successo qualcosa di male. Sottoposti a un addestramento fisico e a metodi di istruzione mentale tanto intensi, quei bambini erano stati spinti a uno sviluppo accelerato, che li rendeva molto più intelligenti e maturi di qualsiasi loro coetaneo.

Quel giorno Garimi li aveva portati in un finto solarium, fornendo loro materiali e un incarico, e anche se Duncan lo stava osservando di nascosto, il gruppetto pensava di essere solo. La camera era immersa in una calda luce gialla che si supponeva avere uno spettro simile al sole di Arrakis, il soffitto uniforme era nascosto dalla proiezione di un cielo azzurro artificiale e il pavimento era stato coperto con uno strato di morbida sabbia prelevata dalla stiva: nel complesso, lo scopo di quella stanza era di evocare un ricordo di Dune svincolato dall’aspra realtà del pianeta.

Il luogo perfetto per il loro incarico.

Servendosi di blocchi di sensiplaz neutro, di modellatori e di cianografie storiche reticolate, i bambini dovevano portare a termine un progetto coinvolgente e ambizioso: lavorando insieme avrebbero creato un modello accurato del Grande Palazzo di Arrakeen, costruito dall’imperatore Muad’Dib nel corso del suo regno violento.

Gli Archivi dell’Itaca contenevano un assortimento di immagini, resoconti, volantini turistici e piantine. Grazie alla sua seconda vita, Duncan ricordava che il vero Grande Palazzo aveva molti passaggi segreti e stanze nascoste, il che comportava la necessità di alterarne i diagrammi.

Paul si chinò a raccogliere un guanto modellatore e lo fissò con aria scettica. Mettendo alla prova le sue capacità, cominciò quindi a spargere il materiale in forma libera in uno strato solido ma sottilissimo – le fondamenta del suo palazzo – mentre gli altri bambini distribuivano blocchi di sensiplaz grezzo; del resto, i magazzini della non-nave ne avrebbero sempre potuto fornire dell’altro.



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