Bullismo by Anna Arcari

Bullismo by Anna Arcari

autore:Anna Arcari
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788893570893
editore: Editrice Bibliografica
pubblicato: 2019-04-19T00:00:00+00:00


3. Grandi e piccoli

Alcune differenze significative si riscontrano rispetto all’età dei soggetti. Passando dalla scuola primaria alla scuola secondaria, si riduce sensibilmente il numero di ragazzi che dichiarano di denunciare le prevaricazioni e sembra diffondersi l’idea che queste siano un fenomeno diffuso e naturale che riguarda, anche se con intensità differente, la maggior parte dei ragazzi, sia come attori sia come vittime.

I sentimenti prevalenti che si provano nelle situazioni in cui si assiste ad azioni di prevaricazione sono la mortificazione e la tristezza.

I luoghi della prevaricazione, che nell’età delle scuole primarie erano prevalentemente identificati con la scuola, si spostano almeno in parte all’esterno di essa, presumibilmente in connessione al fatto che, data la loro maggiore autonomia, i ragazzi delle secondarie cominciano a uscire da soli e a frequentare anche luoghi non presidiati dall’adulto.

Se i bambini delle primarie sembrano dare una lettura ambivalente del fenomeno del bullismo (i prepotenti sono ragazzi soli e tristi, ma anche arrabbiati e forti), quelli delle secondarie ritengono che l’aggressività e la forza (insieme all’intelligenza e alla bellezza) sono ingredienti importanti della leadership. Emerge chiaramente, nelle risposte dei ragazzi più grandi, come l’ingresso in adolescenza comporti una serie di pressioni verso la performance che si configurano come fattori di stress.

L’analisi fattoriale offre un supporto interessante a questa tesi; in particolare, il fattore “opinioni: isolamento - inadeguatezza”, che raggruppa item riferiti a sentimenti di disagio, solitudine e incapacità, correla in maniera statisticamente significativa sia alla variabile scuola media (quindi con soggetti già entrati in adolescenza), sia all’aver commesso prepotenze, sia all’averle subite.

Questo elemento concorda con le opinioni espresse degli adulti nell’ambito della ricerca qualitativa: le azioni di bullismo sarebbero riferibili a situazioni in cui il ragazzo o la ragazza non riescono a reggere il peso di richieste che, con l’ingresso in adolescenza, diventano molto più pressanti rispetto alla fase precedente. L’atto di prevaricazione sarebbe, in questa prospettiva, il tentativo di mettere a tacere il senso di inadeguatezza che ne deriva, offrendo contemporaneamente una “stampella” per la vacillante identità adulta in costruzione.

Un’altra conclusione che si può trarre è che anche la vittima è protagonista della prevaricazione; questo non significa che “se l’è cercata” ma che le sue caratteristiche psicologiche e di interazione la rendono un soggetto facilmente collocabile nel ruolo di vittima, almeno quanto le caratteristiche del bullo entrano in gioco nello spingerlo all’azione violenta.

Da un punto di vista psicodinamico, questa particolare relazione di “somiglianza” tra bullo e vittima può essere letta come indice di meccanismi difensivi di scissione e negazione delle parti deboli, messi in atto dal bullo, che lo spingono ad attaccare la vittima in quanto portatrice degli aspetti intollerabili del sé che egli cerca di allontanare.

Vale la pena di sottolineare che, anche secondo quanto emerso dai dati della ricerca, esiste un terzo protagonista del gesto di prevaricazione: oltre al bullo e alla vittima, occorre che ci sia il “gruppo”. Esso, con l’atteggiamento omertoso, divertito, indifferente oppure di incitamento è fondamentale nel mantenere attive le dinamiche tra bullo e vittima.



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