Gli inferni di Zandru by Marion Zimmer Bradley & Deborah J. Ross

Gli inferni di Zandru by Marion Zimmer Bradley & Deborah J. Ross

autore:Marion Zimmer Bradley & Deborah J. Ross [Bradley, Marion Zimmer & Ross, Deborah J.]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
Tags: Fantasy, Fiction, Sagas
ISBN: 9788830428522
Google: r8OaFJsmcS4C
editore: Longanesi
pubblicato: 2011-01-07T23:00:00+00:00


Il coridom si occupò di seppellire il corpo. Quella sera il Sotto Custode restò a lungo a parlare con Carolin di ciò che era accaduto. Nel salotto confortevole era stato acceso il fuoco, anche se la notte era mite. Tutti si erano dati un gran daffare per accogliere il padrone, e ci era voluto parecchio per godere di un momento di tranquillità. Ma anche per quello, Carolin aveva dovuto chiedere con molta cortesia alla moglie del coridom di lasciarli soli.

Il principe era incline a considerare l’attacco come l’azione di un folle. Varzil lottò per quietare la sua ansia crescente, cercando di ignorare che non si era trattato del primo tentativo di uccidere l’amico e che la volta successiva avrebbe potuto essergli fatale.

«Se stai pensando a Eduin, non voglio sentirne parlare», fu la risposta di Carolin al pensiero inespresso. «L’episodio con la matrice è stato un incidente, un’incomprensione. Ho detto una volta che voi due dovevate risolvere le vostre divergenze, ma non intendevo diventare il vostro campo di battaglia.» Si appoggiò allo schienale della grande poltrona imbottita che aveva visto tempi migliori, e distrattamente seguì con una mano i contorni dei ricami di fiori.

Varzil appoggiò i gomiti sulle ginocchia. Aveva evitato di proposito di menzionare la caduta nel frutteto di Arilinn: era passato tanto tempo. Forse Carolin aveva ragione riguardo a Eduin…

«E lo stendardo?» chiese Varzil che non riusciva ad accantonare l’argomento. «E le parole di vendetta? L’attacco era diretto a te, il futuro re di Hastur. Chi può sentirsi trattato ingiustamente dalla tua famiglia? Chi può covare un odio tanto profondo?»

«Varzil, lascia perdere, o ci farai diventare matti tutti e due.» L’altro si raddrizzò sulla sedia. «Ma non capisci? Anche il sovrano più amato ha dei nemici. Una cosa è essere prudenti e cauti, un’altra è vedere malintenzionati in ogni ombra. Se insistessi a cercare di rintracciare ogni possibile minaccia, non farei nient’altro!»

«Carlo, se ti succede qualcosa…»

«Bredu.» Con un gesto fulmineo, il futuro re si sporse e prese una mano di Varzil tra le sue. Il Sotto Custode, che possedeva solo i rudimenti della scherma e aveva passato poco tempo con uomini addestrati alle armi, non si era mai reso conto di quanto fosse rapido e forte l’amico. «Vuoi che mi paralizzi cercando di prevenire ogni catastrofe concepibile? Bisogna vivere la vita come viene, e i rischi fanno parte dell’essere un Hastur. Non parlo propriamente di quelli che affronti tu in un Cerchio…» e fece una piccola smorfia, a cui Varzil rispose con un sorriso, «ma altri. E a tali rischi sono abituato e sono stato addestrato ad affrontarli.»

Non chiedermi di essere meno di ciò che sono, Varzil.

L’amico colse quel pensiero inespresso. Come avrebbe reagito lui se Carolin si fosse messo in agitazione ogni volta che entrava nel Cerchio o si collegava con uno degli schermi matrice che rendevano possibile il lavoro complesso e sofisticato delle Torri?

Sono i pericoli che io devo correre. Non vorrei vivere la mia vita prigioniero di terrori immaginari. No, non posso chiedere al principe di fare quel che io non farei.



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