A by Provart

A by Provart

autore:Provart [Provart]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2014-05-24T12:42:45+00:00


Premendo l'orecchio contro la pietra Belwar agitò la mano a martello verso Drizzt in un gesto volto a tranquillizzarlo. «Un semplice inconve-niente», gli assicurò lo gnomo del profondo. «C'è un altro tunnel dall'altra parte, a non più di due metri.»

«Due metri di pietra», gli ricordò Drizzt.

Ma Belwar non parve preoccupato. «Un giorno», disse. «Forse due.»

Belwar allargò ampiamente le braccia e iniziò una cantilena troppo bassa perché Drizzt potesse udirla con chiarezza, tuttavia il drow si rese conto che Belwar era impegnato a effettuare qualche genere d'incantesimo.

« Bivrip! » esclamò Belwar.

Non accadde nulla.

Il Guardiano del Cunicolo si volse nuovamente verso Drizzt e non parve deluso. «Un giorno», proclamò di nuovo.

«Che cos'hai fatto?»

«Ho trasmesso un ronzio alle mie mani», rispose lo gnomo del profondo.

Vedendo che Drizzt era completamente perplesso, Belwar si volse e colpì la parete con la mano a martello. Un'esplosione di scintille illuminò il piccolo corridoio, accecando Drizzt. Quando gli occhi del drow riuscirono ad adeguarsi alla raffica continua dei colpi di Belwar, lui vide che il suo amico svirfnebli aveva già frantumato vari centimetri di roccia, polverizzando-li finemente ai suoi piedi.

« Magga cammara, elfo scuro», esclamò Belwar ammiccando. «Non avrai creduto che il mio popolo si sia preso la briga di realizzare per me delle mani così belle senza mettervi dentro un po' di magia, vero?»

Drizzt si spostò lateralmente nel corridoio e si mise a sedere. «Sei pieno di sorprese, piccolo amico», rispose con un sospiro di capitolazione.

«Lo sono davvero!» ruggì Belwar, e colpì nuovamente la pietra, facendo volare schegge in ogni direzione.

Furono fuori dal corridoio cieco in un giorno, come Belwar aveva promesso, e ripartirono diretti in generale verso nord, secondo la valutazione dello gnomo del profondo. Finora la fortuna li aveva assistiti e lo sapevano entrambi, perché avevano trascorso due settimane nelle regioni selvagge e non avevano incontrato nulla di più ostile di un ingordone che proteggeva i suoi baruchi.

Qualche giorno più tardi la loro fortuna cambiò.

«Chiama la pantera», disse Belwar a Drizzt mentre si accovacciavano nell'ampio tunnel in cui avevano viaggiato. Drizzt non discusse la saggezza della richiesta del Guardiano del Cunicolo; non gli piaceva il bagliore verde che si trovavano davanti, proprio come non piaceva a Belwar. Un attimo dopo una nebbiolina nera vorticò e prese forma, Guenhwyvar giunse accanto a loro.

«Vado prima io», disse Drizzt. «Voi seguitemi insieme, a venti passi di distanza.» Belwar annuì e Drizzt si volse e iniziò ad allontanarsi. Drizzt quasi si aspettava la mossa di Belwar, quando la sua mano a piccone lo agganciò facendolo voltare.

«Stai attento», disse Belwar. Drizzt si limitò a sorridere in risposta, commosso dalla sincerità nella voce del suo amico e pensando nuovamente quanto fosse meglio avere un compagno al suo fianco. Poi Drizzt abbandonò quei pensieri e si allontanò, lasciandosi guidare dai suoi istinti e dalla sua esperienza.

Scoprì che il bagliore emanava da un buco apertosi nel fondo del corridoio. Al di là di esso il passaggio proseguiva ma svoltava bruscamente, piegandosi quasi in due e ritornando parallelamente sui propri passi. Drizzt si mise ventre a terra e sbirciò nel buco.



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