A tu per tu con il cane by Eberhard Trumler

A tu per tu con il cane by Eberhard Trumler

autore:Eberhard Trumler [Trumler, Eberhard]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2024-07-23T12:00:00+00:00


a. L’hofwart era una razza di cani medievale, che ora si è di nuovo riprodotta. L’hovawart è una razza attualmente molto di moda in Germania.

b. Irenäus Eibl-Eibesfeldt, Amore e odio. Per una storia naturale dei comportamenti elementari, Adelphi, Milano 1971. (NdT)

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Scuola e tirocinio

Mentre fino a ora abbiamo seguito principalmente l’educazione del cucciolo in quanto elemento appartenente a una comunità, dopo la dodicesima settimana, in una famiglia di cani che viva secondo natura, acquista importanza soprattutto la trasformazione del cucciolo in un valido compagno di branco. Ovviamente i genitori continuano la loro opera di educatori, soprattutto il padre il quale, man mano che i cuccioli si fanno più grandi e indipendenti, assume una posizione sempre più particolare. Vorrei ricordare che nella seconda fase del periodo di gestazione, la posizione di superiorità del maschio aveva ceduto, in misura sempre crescente, il posto alla predominanza della femmina. Adesso invece il maschio torna a essere il numero uno, a occupare il rango più elevato, e la femmina torna a sottometterglisi. Nel corso dell’ultimo mese, la femmina si è ripresa dalle fatiche del parto e dell’allattamento e perciò, quando si tratta di spartire il cibo, il maschio non ha più tanti riguardi per lei. I cuccioli, invece, continuano ad avere la loro parte di cibo senza fare il minimo sforzo, anche se ora gli anziani non consentono più che prendano sfacciatamente pezzetti di carne da sotto il loro naso.

Il legame dei giovani animali con la famiglia si allenta: senza i genitori, i fratelli compiono ora delle brevi scorribande, ma non si allontanano troppo dalla tana alla quale, poco dopo, fanno ritorno. Durante queste gite imparano naturalmente a conoscere molte cose nuove, che per qualche «saccente» possono risultare fatali. La loro educazione è ora affidata principalmente al padre, l’anziano più esperto, il quale, attraverso giochi molto disciplinati, inizia i giovani all’arte della caccia, della lotta con i conspecifici – per esempio, in difesa del territorio – e dell’autodifesa contro un nemico più forte. Sebbene i miei serragli misurino dai cinquanta ai centoventi metri quadrati e non corrispondano quindi alle condizioni ambientali della vita allo stato naturale, sono tuttavia abbastanza spaziosi perché lo studioso possa individuare i processi fondamentali di questo «programma educativo» degli animali anziani. Tale tipo di osservazione scientifica non è esente da errori, che probabilmente insorgono dove si verificano delle manifestazioni di aggressività probabilmente conseguenza dello spazio ristretto; invece, allo stato selvatico, emergerebbero in maniera molto diversa, dato che il fatto di potersi allontanare e isolare mitiga indubbiamente ogni forma di aggressività. In secondo luogo bisogna considerare anche la noia; infatti, quando dei cani non hanno nient’altro da fare che stare ad aspettare il cibo, si determina molto facilmente un «accumulo di pulsioni» che può scaricarsi sia in occasionali aggressioni sia in una disponibilità al gioco molto più accentuata di quella che forse si verificherebbe in condizioni di vita libera.

Questi fenomeni collaterali influenzano tuttavia solo marginalmente il quadro dell’educazione dei cuccioli che mi si offre e, stando a quanto constato nei miei cani che



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