È un giorno bellissimo (Italian Edition) by Amabile Giusti

È un giorno bellissimo (Italian Edition) by Amabile Giusti

autore:Amabile Giusti [Giusti, Amabile]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9781503943728
editore: Amazon Publishing
pubblicato: 2017-05-08T22:00:00+00:00


Siamo arrivati a Lexington con un autobus locale e abbiamo preso una stanza in un motel semplicissimo. Le dico: «Tu fai una doccia con calma, non torno prima di un’ora per darti il tempo di fare tutto. Nel frattempo, vado alla fermata della Greyhound a vedere quando è il prossimo autobus».

«Per dove?» mi domanda.

«Non lo so. A te dove va di andare?»

Sorride, piega la testa da un lato e mormora: «Fai così, prendi i biglietti della terza destinazione scritta sul tabellone, qualsiasi essa sia».

«Va bene anche la Florida?» mi sfugge dalle labbra.

Grace fa quasi un salto.

«No, la Florida no!»

Allora capisco che, in qualche modo, lo stronzo le ha detto di essere andato fin lì per cercarla. Mi fa molto piacere che non voglia assolutamente incontrarlo.

«Okay, allora la scartiamo» commento, e lei non si sogna neppure di chiedermi perché mi è venuta in mente la Florida, visto che è del tutto fuorimano rispetto al Kentucky e dubito che esista un autobus che colleghi direttamente Lexington a Miami. «Qualsiasi altro posto va bene per te?»

«Sì. Il mondo è l’unico posto di cui mi importi. Eccetto la Florida.»

Annuisco e faccio per raggiungere la porta di questa minuscola stanza con la moquette beige, il soffitto che quasi mi sfiora la sommità della testa e una coperta patchwork giallo e arancio sul letto a due piazze.

Meglio che acceleri la mia uscita di scena: per un attimo immagino i suoi capelli sparsi sul cuscino e il suo corpo sotto il mio corpo fra quei ritagli di stoffa. E nessuno dei due corpi ha addosso uno straccio di vestito. No, no, e ancora no. Devo rimuovere i pensieri molesti. E provocanti. E molesti.

Afferro la maniglia quasi con rabbia, ma la sua voce mi ferma: «Channing». Mi volto e la guardo e mi sembra triste come una bambina quando è triste. «Non sei costretto a viaggiare con me, dico davvero» aggiunge.

«Vallo a dire a Gladys» le rispondo con un sorriso ironico.

«Non voglio essere un peso per nessuno» conclude.

Scappo prima di dirle qualcosa di cui mi pentirei, qualcosa del tipo: “Non sei un peso, il solo pensiero di viaggiare con te mi eccita fino a togliermi il fiato. Altro che aiutarmi, tu mi farai venire l’infarto definitivo, Bambi”.

Il terminal è vicinissimo e, appena entro, guardo il cartellone con gli orari di partenza. La terza destinazione è Indianapolis. L’autobus parte fra due ore. Faccio la fila per acquistare i biglietti e non riesco a schiodarmi dalla mente l’espressione triste di Grace. Mentre pago, mi scatta dentro una sensazione di allarme. Ripenso a Philadelphia, a quando sono partito prima di quanto avessimo concordato, e mi domando il senso delle sue ultime parole: forse intende andare via senza dirmelo? Era un addio mascherato?

Dovrei esserne contento, no? Che qualcuno risolva il problema per me, così sarò libero e infilerò anche lei nel cassetto dei sogni spezzati dei quali non mi importa più niente.

Invece mi metto a correre come un cretino. Un milione di domande mi annebbiano. Come pensa di partire? È talmente imprudente



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