Abita la terra, vivi con fede by Massimo Camisasca

Abita la terra, vivi con fede by Massimo Camisasca

autore:Massimo Camisasca
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2020-01-15T12:00:00+00:00


Un mondo più umano

L’essere limitati, malati, deboli, feriti, non è una condizione che cancella in noi l’umano, ma che all’opposto lo svela e ci riporta alla dimensione dell’attenzione e della cura. Si è veri uomini non quando si cancellano la malattia e la morte, ma quando le si accetta come parte stessa della vita: come un grido capace di richiamarci in modo radicale alla condivisione e alla vicinanza. Nello stesso tempo la limitatezza e la morte, proprio in quanto fanno violenza al costitutivo desiderio di vita e di salute, sono la strada maestra attraverso cui può rivelarsi il destino eterno dell’uomo. Soltanto in esso ogni esistenza può trovare la sua ultima giustizia. La nostra fragilità rivela altresì che il più grande compito affidato all’uomo è prendersi cura dei propri fratelli, affermando la dignità di ogni vita umana, qualunque siano le condizioni della sua esistenza.

Nell’esercizio del mio ministero sacerdotale ed episcopale ho potuto incontrare un numero veramente sorprendente di famiglie e comunità che ospitano e si prendono cura di bambini, adulti e anziani malati, abbandonati, disadattati: riconoscendo in quelle presenze non un’umanità degradata ma un’umanità sofferente, che ci aiuta a guardare con più verità e realismo al nostro destino personale e comune e a ciò che costituisce l’essenza del nostro essere uomini.

È in fondo una grande paura ciò che spinge a rifiutare la vita che non si è programmata o che non è come la si vorrebbe: la paura di non poterla governare o dominare entro gli schemi di prevedibilità che noi stabiliamo. Una grande paura sembra sopraffare l’uomo di oggi di fronte all’esistenza. Anche perché egli è lasciato solo.

Voglio qui alzare la mia voce affinché tutto il possibile sia fatto perché le persone malate possano trovare una vera accoglienza nei luoghi di cura. Perché sia facilitata, con adeguati sostegni, la presenza dei malati nelle loro famiglie. Perché gli anziani soli possano essere accolti in luoghi dignitosi e soprattutto aiutati a vivere nelle loro case.

Una società che non fa nulla per aiutare l’accoglienza della vita non desiderata, o perché i malati terminali possano ricevere cure adeguate senza essere guardati come oggetti da eliminare, può dirsi ancora veramente una società umana? L’aiuto alle famiglie perché possano accogliere e prendersi cura diventa uno snodo fondamentale di questo umanesimo, così come l’aiuto a quelle comunità, a quelle cooperative sociali che intervengono là dove la famiglia non può svolgere questo compito.

Il venir meno di un certo modello familiare ha comportato anche l’abbandono o l’affidamento degli anziani a strutture nelle quali talvolta essi non vengono accuditi e rispettati, come purtroppo la cronaca ci ha abituato a constatare. Papa Francesco nota come a fronte di innegabili progressi nel campo medico, «tuttavia, per alcuni aspetti sembra diminuita la capacità di “prendersi cura” della persona, soprattutto quando è sofferente, fragile e indifesa. In effetti, le conquiste della scienza e della medicina possono contribuire al miglioramento della vita umana nella misura in cui non si allontanano dalla radice etica di tali discipline»11.



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