Adriano. L'età d'oro dell'impero romano by Maria Cesa

Adriano. L'età d'oro dell'impero romano by Maria Cesa

autore:Maria Cesa [Maria Cesa]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: History
editore: Giunti
pubblicato: 1998-12-30T23:07:37+00:00


La liberalità del principe

Se in ambito di politica estera il regno di Adriano segnò effettivamente una rottura con il passato, per quanto riguarda i rapporti con i sudditi si può osservare una marcata continuità con il regno di Traiano. Quest’ultimo, infatti, aveva dato prova di viva attenzione per i problemi socio-economici che già da decenni travagliavano l’Italia, cercando di porvi rimedio con interventi di vario genere.

Così, per esempio, Traiano cercò di dare impulso all’economia costruendo imponenti edifici pubblici: basti pensare, per quanto riguarda Roma, ai mercati che portano il suo nome, al suo Foro (il più grande tra quelli imperiali) al restauro di numerose strade (Appia, Emilia, Puteolana) e porti (Ostia, Centoceile, Ancona), immortalato in testi epigrafici. Traiano si era segnalato anche per le sue iniziative in sostegno delle nuove generazioni di italici, ampliando i provvedimenti già presi da Nerva in favore degli adolescenti bisognosi. Il denaro necessario al mantenimento e all’educazione di ragazzi e ragazze di nascita libera, era elargito dal fiscus (la cassa imperiale): gli interessi dei prestiti concessi ai piccoli proprietari terrieri servivano appunto a finanziare una struttura assistenziale in favore di orfani e orfane abitanti in Italia (un programma noto con il nome di alimenta).

Adriano proseguì su questa via: non è certo casuale che proprio sotto il suo regno sia comparsa per la prima volta sulle monete imperiali la scritta Liberalitas Augusti.

Il riferimento era non solo alla larghezza nel distribuire derrate gratuite al popolo di Roma; ma anche alla generosità nei confronti di vedove e senatori impoveriti, oltre che di quanti già beneficiavano degli alimenta traianei: il nuovo principe stabilì infatti che i ragazzi avrebbero potuto essere mantenuti fino al diciottesimo anno, le ragazze fino al quattordicesimo, ampliando così l’applicazione delle misure del predecessore. La liberalitas imperiale si manifestava anche con la cancellazione degli arretrati delle tasse dovute al fiscus, con l’intervento in favore delle vittime dei terremoti - che colpirono Cizico, Nicea, Nicomedia - oltre che con una attività edilizia senza pari.

Sarebbe impossibile fare un elenco completo dei frutti dell’opera di Adriano come restauratore o iniziatore di lavori pubblici: abbiamo già ricordato che praticamente non vi fu località da lui visitata nella quale non lasciasse un ricordo tangibile della sua presenza. Ma se la maggior parte degli imperatori romani aveva fatto costruire nelle province soprattutto acquedotti, ponti, strade, riservando a Roma gli interventi di maggior prestigio - quelli cioè tesi ad abbellire la capitale, a maggior gloria del principe - l’azione di Adriano in questo campo si distinse notevolmente da quella dei

suoi predecessori. Infatti, le province videro sorgere in gran numero anche nuovi monumenti di ogni genere: teatri, biblioteche, templi - non sempre dedicati, questi ultimi, a culti romani (o connessi a Roma), ma anche a divinità locali.

Ancor più che la costruzione di singoli edifici, per quanto significativi, è impressionante l’opera di Adriano come fondatore (o rifondatore) di città, a molte delle quali volle dare il suo nome. Se in Occidente si possono registrare soltanto la fondazione di Forum Hadriani (Voorburg, fra Rotterdam e Leida),



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