Adriatico amarissimo by Raoul Pupo

autore:Raoul Pupo
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Cultura storica
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2021-10-15T00:00:00+00:00

Fig. 41. Riconoscimento delle salme di infoibati in una cittadina dell’Istria.

Il messaggio, gli italiani lo capiscono benissimo, anche perché se lo aspettavano. Quel che accade infatti nel settembre-ottobre del 1943 appare inquadrarsi perfettamente all’interno di uno dei più diffusi fra gli stereotipi prodotti qualche generazione prima dai movimenti nazionali contrapposti: vale a dire, quello della “minaccia slava”. Originariamente elaborato come reazione ad un trend demografico che minacciava di sommergere l’italianità giuliana così come aveva già fatto con quella dalmata, il concetto sembra fatto apposta per descrivere la percezione condivisa dalle attonite comunità italiane dell’Istria: se gli slavi prendono il potere, lo usano per ammazzare gli italiani.

L’impressione è rafforzata dalle modalità con cui la popolazione prende coscienza della tragedia che l’ha colpita. Ritiratesi le unità partigiane e dissoltisi i poteri popolari per opera delle armi tedesche, arriva il momento dei ritrovamenti, prima casuali, poi sistematici, dei corpi degli uccisi44. È difficile sopravvalutare l’impatto dei recuperi dei poveri resti, a distanza di molte settimane dalla morte, con le decine di bare allineate nelle piazze delle cittadine e dei paesi, per chiedere ai parenti uno straziante riconoscimento dei loro cari: è tutta la popolazione che sfila e condivisa da tutta la comunità sarà la ferita della memoria.

Va da sé che, una volta ricostituito il potere nazifascista, attorno alla campagna di sondaggi nelle caverne ed ai suoi orribili esiti si costruisca una campagna propagandistica di straordinaria efficacia. Il primo atto è la copertura mediatica assicurata ai recuperi grazie alla costante presenza di un cronista del “Piccolo” di Trieste45; segue poi una miriade di altre iniziative, fra le quali rientra anche la mitizzazione della figura di Norma Cossetto, cui viene dedicata l’unica formazione femminile delle brigate nere creata nella Rsi46.

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