Aiuto, Poirot! by Agathe Christie

Aiuto, Poirot! by Agathe Christie

autore:Agathe Christie [Christie, Agathe]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852014833
pubblicato: 2012-05-12T11:56:30+00:00


XV

Una fotografia

Le parole del medico furono così inaspettate che rimanemmo am-mutoliti. C'era un uomo pugnalato con un'arma che, lo sapevamo, era stata rubata solo ventiquattr'ore prima e il dottor Durand assicurava formalmente che quell'uomo era morto da almeno quarantott'ore!

Ci eravamo appena rimessi dalla sorpresa, quando mi portarono un telegramma. Era Poirot. Diceva che sarebbe tornato col treno in arrivo a Merlinville alle dodici e ventotto.

Consultai l'orologio e vidi che avevo appena il tempo di andargli incontro alla stazione. Poirot evidentemente non aveva incontrato nessuna difficoltà a trovare quel che cercava a Parigi: la rapidità del suo ritorno lo provava.

Mi domandavo come avrebbe accolto le sensazionali notizie che dovevo dargli.

Il treno aveva alcuni minuti di ritardo e io passeggiavo sulla banchina della stazione, aspettando, quando mi dissi che avrei potuto passare il tempo con profitto tentando di stabilire chi avesse lasciato Merlinville, con l'ultimo treno, la notte del delitto. Mi avvicinai al facchino, un uomo dall'aria abbastanza intelligente, e mi costò poca fatica farlo chiacchierare. Affermò con sussiego che era una vera vergogna che simili briganti e assassini potessero sfuggire alla giusta punizione. Accennai alla possibilità che fossero partiti col treno di mezzanotte, ma negò categoricamente questa supposizione. Avrebbe certamente notato dei forestieri. Appena venti persone avevano preso quel treno, e tra loro non avrebbe mancato di indivi-duarli. Non so chi mi ficcò l'idea nella testa; era stata forse l'inquietudine che la voce di Martha Daubreuil aveva tradita? Domandai brusco: «Il signor Renauld figlio non è ripartito con questo treno?»

«No, signore! Sarebbe strano partire appena mezz'ora dopo essere arrivati!»

Fissai quell'uomo; il senso delle sue parole mi sfuggiva; poi, a un tratto compresi. «Vuol dire» esclamai, «che il signor Jack Renauld era arrivato quella sera a Merlinville?»

«Ma sì, signore! Con l'ultimo treno in arrivo da Parigi alle ventitré e quaranta.»

Avevo il cervello in fiamme. Ecco la ragione della terribile inquietudine di Martha. Jack. Renauld era a Merlinville la sera del delitto. Ma perché non l'aveva detto? Perché, al contrario, ci aveva dato a intendere ch'era rimasto a Cherbourg? Pensando al suo viso così giovane e franco, non riuscivo a credere che fosse coinvolto nel delitto. Ma perché, da parte sua, quel silenzio su un punto di capitale importanza? Un fatto era per lo meno certo: Martha era al corrente della sua presenza a Merlinville. Di qui la sua inquietudine e le domande fatte a Poirot per sapere se si sospettasse di qualcuno.

Le mie riflessioni furono interrotte dall'arrivo del treno e un momento dopo diedi il benvenuto a Poirot. Era radioso, trasudava soddisfazione.

«Carissimo amico! Ho trovato molto di più di quel che sperassi.»

«Davvero! Sono felice di saperlo! Sa le ultime notizie di qui?»

«Come le potrei sapere? Ci sono novità, eh? Il grande Giraud ha arrestato qualcuno? O forse parecchi? Ah, come lo farò restare di sasso, quel tipo!

Ma dove mi conduce, caro, perché non andiamo all'albergo?»

Tagliai corto. «Caro Poirot, bisogna che andiamo subito alla villa. C'è stato un altro assassinio! »

M'è capitato spesso di rimaner deluso, nell'annunciare al mio amico notizie che ritenevo importanti.



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